Donne

Dopo il gelato della Madia, i chili della Boschi

Ci risiamo. Dopo l’irresistibile servizio dello scorso novembre sulla ministra Madia alle prese con un gelato gocciolante e gli esilaranti riferimenti da seconda media, ‘Chi’ tenta di superarsi proponendo un profilo a tutto tondo della ministra Boschi.

L’informazione nazional-popolare italiana conferma la propria simpatia verso le giovani, carine e di occupazione politica.

L’articolo tocca avvincenti tematiche come l’imperitura singletudine dell’aretina (no, il ministro greco delle finanze Varoufakis non è il suo tipo), dell’imminente mini vacanza con le amiche di sempre (eh già, sarebbe bello farlo più spesso ma non si può), dei chili di troppo, due, ripresi in quest’ultimo anno (si sa, i politici fanno più vita sregolata che Vasco negli anni ’80).

La nostra eroina, nel tentativo di celebrare la miscela vincente di indipendenza e lavoro, rivela con gaudio che a casa non c’è nessuno ad aiutarla nelle faccende domestiche. Attenzione attenzione: la ministra pulisce, stira, lava e fa la spesa. Una donna da sposare. E in effetti c’è da chiedersi se l’articolo di ‘Chi’ non sia un tentativo occulto di trovare marito alla Boschi.

Se la Boschi fosse stata un’attrice, la rivelazione di Sanremo, una starlette all’ultima spiaggia, la finalista di X-Factor o la sosia di Madonna, questo sfoggio di se stessa si sarebbe infilato a meraviglia nel bacino di lettori del settimanale del gruppo Mondadori.

Ma (sfortunatamente) la Boschi rappresenta una figura istituzionale importantissima, anche come conquista di genere: è infatti la prima donna a ricoprire l’incarico di Ministro per le Riforme costituzionali. Non proprio un’olgettina qualunque.

Ma il vizio della politica italiana – da vent’anni a questa parte – è quello di essersi trasformata in un fumetto, una barzelletta; diventa dunque normale, invece di parlare di riforme o costituzione, imbastire un articolo cuore e amore.

Immaginate se avessero chiesto alla Thatcher notizie della sua vita sentimentale, o se un giornalista si fosse azzardato a domandare a Madeleine Albright la temperatura con cui lava il bucato di casa. Chiedereste a Condoleezza Rice dove va in vacanza il giorno del ringraziamento o alla Merkel se s’è appesantita da quando è a capo della Germania?

Queste donne non avrebbero permesso in alcun modo di svilire il proprio ruolo con ciance da parco giochi di provincia.

Una donna che arriva a rivestire un incarico politico di enorme rilevanza, è una donna ambiziosa con un preciso progetto in mente, lascia quindi stupefatti che per una copertina, ci si lasci strumentalizzare come una Minetti qualsiasi.

E’ un atteggiamento retrogrado anche nei confronti di quella immensa fetta di donne che ogni giorno lottano per essere rappresentate e valorizzate nella loro professionalità, per quello che fanno e come lo fanno e non per quanto pesano o dove vanno il fine settimana.

Ma la Boschi non è stupida e all’interno di una logica di governo che vuole essere il più ganzo di tutti (vedi: selfie, gelati, smorfiette, slide e hashtag) prestarsi a questi giochini, aiuta a mantenere alto l’indice di gradimento da ministra della porta accanto.

Si può parlare di tematiche serissime di interesse nazionale senza per forza sciorinare un saggio giuridico.

Ma in Italia c’è la convinzione, soprattutto nelle nuove generazioni (dubito che Nilde Iotti avesse di queste fisime) che per ottenere successo e popolarità si debba essere sexy, spiritosi, e fighi a ogni costo.

C’è veramente da sperare che una volta scesa dallo spazio, Samantha Cristoforetti non abbia la tentazione di dirci quale sia la sua taglia di pantaloni o il suo profumo preferito.

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