I look più assurdi visti per le strade di Milano e uno sguardo al backstage della sfilata 'Anteprima': le modelle corrono da una parte all'altra, qualcuna arriva in ritardo perché reduce da un'altra sfilata. Ci raccontano che in una giornata riescono a fare anche cinque catwalks avendo margini minimi di tempo tra un cliente e un altro
Se c’è una parola d’ordine che domina durante le fashioweeks di tutto il mondo è la parola “Libertà“. Libertà di svegliarsi la mattina e azzardare il look più estroso, libertà di essere anticonformisti, libertà di essere protagonisti della scena, libertà di osare, libertà di essere a volte semplicemente se stessi. C’è chi prende un aereo dopo l’altro per non perdere le settimane più glam dove gli stilisti presentano le loro collezioni in anteprima. Spesso non sono nemmeno “addetti del settore” ma veri e propri fashion victims.
In questi giorni, se giri per Milano, hai la possibilità davvero di capire che la moda non ha limiti. Esisteranno le tendenze, ma ognuno può decidere di andare controcorrente e fregarsene. Abbiamo cercato i look più curiosi fuori dalle sfilate per dimostrarvi che chi osa e non ha paura del giudizio esiste. Anzi, capita anche durante queste settimane che il tuo look bizzarro finisca sui più grandi magazine di moda mondiali e che magari grazie a questa grande esposizione diventi proprio la tendenza del momento. La parola d’ordine è stupire ma alle volte ti sembra davvero che qualcuno aspetti questi giorni per mostrare un lato della sua identità che altrimenti sarebbe difficile far emergere. La ricerca degli accessori, ci racconta un fashion blogger norvegese, inizia addirittura mesi prima: niente è lasciato al caso, ciò che si indossa oggi è bruciato e domani non ci si presenta con nessun elemento già visto. “Solo così sei un vero fashion Addict”. Ma i protagonisti della moda cosa ne pensano?
Abbiamo curiosato nel backstage di una sfilata ( “Anteprima“) per capire come si vive un appuntamento importante come il lancio di una collezione. Le modelle avvolte nel loro accappatoio bianco, stanno al telefono e si alternano tra make up e parrucchiere. Le ‘vestieriste’ sono lì ad attenderle ma non saranno vestite se non qualche minuto prima di entrare in scena così che gli abiti siano perfettamente stirati. La frenesia si nota tra i membri dello staff: ci sono i giornalisti che chiedono le interviste, gli ospiti che iniziano ad arrivare, le personalità che vengono a dare il loro in bocca al lupo. Le modelle corrono da una parte all’altra, qualcuna arriva in ritardo perché reduce da un’altra sfilata. Ci raccontano che in una giornata riescono a fare anche cinque catwalks avendo margini minimi di tempo tra un cliente e un altro. Molte di loro sono straniere: America, Lituania, Romania, Inghilterra, Francia etc… Alcune approfittano del buffet a disposizione per sgranocchiare qualcosa prima di entrare in scena.
Fuori nel frattempo gli ospiti iniziano ad accomodarsi e a pochi minuti dall’inizio il backstage deve essere più libero possibile per non intralciare il lavoro. Calano le luci in sala, la musica rimbomba nelle casse, la sfilata sta iniziando. Dentro succede questo, là fuori c’è chi sta facendo la sua passerella personale, pur non essendo invitato. La risposta alla domanda:”È più importante essere o apparire?” in queste occasioni è più scontata che mai.