Le premesse non sono proprio le migliori: i tifosi del Feyenoord hanno fatto stampare delle magliette con scritto “Je suis Fountain“, corredate dell’immagine della Barcaccia di Piazza di Spagna di Roma, quella ridotta a discarica. A seguire, la conciliante precisazione: “Stavamo solo scherzando, ci vediamo giovedì. Accoltellatori feccia della As Roma”.
#RomaFeyenoord, gli hooligans provocano: “Je suis fountain, ci vediamo giovedì. Roma feccia” http://t.co/0DL6kHA63d pic.twitter.com/89iMO5qcw8
— Adnkronos (@Adnkronos) 25 Febbraio 2015
I dirigenti della squadra di Rotterdam, nella serata di ieri, fanno circolare una nota in cui si dichiara che la maglia è un falso. Ma il clima è già guastato.
Hai voglia a predicare buon senso, intelligenza, rispetto. Hai voglia a fare foto di grande effetto con giocatori pettinatissimi e tatuatissimi, che invitano al fair-play. Hai voglia a strette di mano tra giocatori di colore diverso che “danno un calcio al razzismo”.
La verità, per quanto sconfortante, è solo una: tutte queste iniziative, per quanto lodevoli, non servono a nulla. O meglio: non servono a chi devono servire.
Ve la vedete una di quelle bestie completamente ubriache che smette di usare una fontana del 1600 come porta e una bottiglia vuota di birra come pallone perché una qualche forma di pubblicitàprogresso ha colto nel segno?
Un energumeno che smette di urinare sui muri perché ha letto un foglietto con scritto “a casa tua ti comporti così?”.
Incredibile, poi, che si sia parlato per giorni di come sia stato gestito l’ordine pubblico. Come se fosse normale che degli esaltati potessero tenere in ostaggio una città. Fosse normale distruggere autobus pubblici. Fosse normale far pagare ai cittadini (compresi quelli a cui del calcio non gliene frega niente) i costi di una partita di pallone.
Perché? Perché dobbiamo essere ostaggi a casa nostra?
Perché non posso bere una birra in pizzeria la sera in cui ci sono le partite? (Tra l’altro questo è il provvedimento più inutile e insensato, come hanno dimostrato i recenti fatti: serve solo a far arricchire chi vende abusivamente alcolici).
Che fare allora?
L’esempio viene dalla Grecia. Sospensione del campionato. Anche se non più a tempo indeterminato.
Ci abbiamo provato. In ogni modo. Non ha funzionato. Bene: possiamo mandare le squadre negli spogliatoi.
“Eh… ma il grande giro di denaro che c’è intorno al pallone?”.
Anche intorno al traffico di droga e armi girano tantissimi soldi. Non mi pare ci si ponga il problema di come tutelare il settore.
Oppure paghino tutto le società di calcio (compreso l’ordine pubblico, non solo allo stadio e nelle vicinanze). Io non voglio pagarlo.
Puntuale arriverà l’osservazione: “Ma perché, per colpa dei soliti tanti/pochi imbecilli, ci devono andare di mezzo tutti?”. E con chi te la vuoi prendere, se non con quei tanti/imbecilli se ti levano il pallone?
Non ha funzionato. Lasciamo perdere. Almeno per un po’.
Così il giovedì possiamo andarcene a giocare a calcetto con gli amici. In santa pace.