Secondo gli ultimi dati dell'Istat, a febbraio l'industria ha espresso più ottimismo sulle ordinazioni e sull'economia in generale. Decisivo il piano di acquisto di titoli di Stato messo in campo dalla Banca centrale europea. Numeri positivi nonostante il calo delle vendite del 2014
Nel mese di febbraio è aumentata la fiducia delle imprese e dei consumatori italiani. Lo rivelano gli ultimi dati diffusi dall’Istat, che segnalano un significativo incremento delle attese, il più alto da giugno 2011, per l’industria, nonostante il calo delle vendite registrato lo scorso anno. Decisivo l’annuncio, negli ultimi giorni di gennaio, del quantitative easing da parte della Bce. Per i consumatori l’aumento della fiducia è stato ancora maggiore, toccando i massimi livelli dal 2002.
La misura dell’ottimismo delle imprese italiane ha toccato i 94,9 punti dell’indice composito Iesi (Istat economic sentiment indicator), rispetto ai 91,6 di gennaio. In particolare, il clima è migliorato per quelle dei servizi di mercato (da 94,9 punti a 100,4), del commercio al dettaglio (a 105,3 da 99,4) e della manifattura (a 99,1 da 97,6), dove sono scese lievemente le attese delle imprese di costruzione (a 76,6 da 77,4), dove si è abbassata la fiducia sull’occupazione (il saldo passa da -17 a -18) mentre i giudizi sul livello degli ordini hanno confermato un livello negativo di 53 punti dell’indice creato dall’Istat. L’ottimismo sulle ordinazioni è incrementato di tre punti per le imprese manifatturiere (a -20 da -23) e di due relativamente a quelle dei servizi (a -1 da -3). Queste ultime hanno avuto un’impennata di fiducia sull’andamento dell’economia in generale, dove il saldo è passato da -17 a -2. Nel commercio al dettaglio sono migliorati sia i giudizi sulle vendite correnti (a -5 da -16) sia le attese sulle vendite future (a 13 da 8); in decumulo sono giudicate le giacenze di magazzino (a 4 da 5, il saldo).
L’indice della fiducia dei consumatori è passato invece da 104,4 a 110,9 punti. La componente economica ha pesato maggiormente (da 111,1 a 130,9), mentre quella personale è passata da 102,2 a a 103,7. Quanto alla disaggregazione tra clima di fiducia corrente e futuro, si è registrato un aumento più significativo per il secondo (a 116,6 da 107,4), rispetto a quello corrente (a 106,7 da 102,5). I giudizi dei consumatori sono migliorati sia con riferimento all’attuale situazione economica del Paese (a -73 da -101, il saldo), sia per quanto riguarda le attese (a 23 da -3, il saldo). Il saldo dei giudizi sulla dinamica dei prezzi al consumo negli ultimi 12 mesi ha mostrato invece una diminuzione a -27 da -22 e quello delle attese per i prossimi 12 mesi conferma questa tendenza (a -33 da -31, il saldo). Decisamente migliorate le aspettative sulla disoccupazione, con il saldo che è passato a 10 da 40.