Da quando, a soli 19 anni, Rudolf Nureyev la scelse come la più giovane étoile dell’Opera di Parigi ha danzato in tutti i più importanti teatri del mondo. Ha vinto premi, molti, l’ultimo è il Leone d’oro alla carriera dalla Biennale della danza di Venezia, ha collaborato con coreografi stellati, ha interpretato ruoli spesso difficili, sempre con quella grazia e quella naturalezza che l’hanno resa uno dei volti più celebri del balletto internazionale. Dopo 49 anni spesi quasi tutti su un palcoscenico, tuttavia, Sylvie Guillem ha deciso di appendere le scarpette al chiodo. “Voglio farlo – racconta – mentre sono ancora felice di fare ciò che faccio con orgoglio e passione”. E per chiudere la sua carriera di ballerina girerà il mondo un’ultima volta, in un tour che partirà il 31 marzo 2015 dal Teatro Comunale Pavarotti di Modena per concludersi a Tokio, a dicembre. “Un ultimo inchino per salutare e ringraziare il pubblico”, insomma, per Guillem, che per l’occasione sarà protagonista di un nuovo spettacolo intitolato “Life in progress”, prodotto dal Sadler’s Wells Theatre di Londra, a cui è associata dal 2006. Un medley di balletti vecchi e inediti che ripercorreranno la sua lunga carriera di danzatrice, le collaborazioni con i coreografi che più l’hanno influenzata e i suoi passi più celebri.
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