La manita azzurra, tricolore o più semplicemente italiana schiaffeggia mezza Europa e avanza ancora. In questo turno, i sedicesimi, abbiamo sbattuto fuori inglesi, olandesi, turchi, scozzesi e spagnoli. “Napoli – Dinamo Mosca”, “Inter – Wolfsburg”, “Torino – Zenit” e il derby “Fiorentina – Roma” agli ottavi di Europa League. Almeno numericamente siamo davanti a tutti. Avere cinque squadre su sedici agli ottavi è quasi come fare un tuffo nel passato glorioso delle squadre italiane nelle coppe europee.
Senza ricordare gli anni d’oro, interrottisi nel 1999, questo è certamente un segnale importante che stiamo mandando, innanzitutto a noi stessi. Per tre lustri ci siamo nascosti dietro il dito, giustificando le eliminazioni, anche clamorose, con una sorta di snobismo nei confronti della sorella povera della Champions. Il nostro campionato e il nostro coefficiente Uefa hanno perso quota e la scusa del mancato interesse per l’Europa League non regge più. Le squadre che ci hanno provato davvero (Juventus l’anno scorso) hanno fallito e dunque la ‘manita’ che avanza è un’ opportunità irripetibile. Schieriamo la seconda, la terza, la quinta, l’ottava e la decima squadra del nostro campionato, tutte con scudetti e coppe, anche europee, nel loro palmares (al Torino diamo buona la Coppa Mitropa del 1991) anche se il sorteggio ci costringe subito a un derby fratricida fra i giallorossi di Garcia e i viola di Montella, la ‘manita’ sulla coppa possiamo metterla anche sognando una finale tutta italiana. I precedenti risalgono agli anni ’90: proprio nel 1990 la finale di coppa Uefa fu “Juventus – Fiorentina“, l’anno dopo “Inter – Roma”, nel 1995 “Parma – Juventus” e nel 1998 “Inter – Lazio”. Sognare non costa nulla anche perché gli avversari non sono armate invincibili.
Se a questo quadro positivo si aggiunge anche la Juve in corsa per la qualificazione ai quarti della Champions League, i motivi per sorridere ci sono e tornando al futuro delle fantastiche cinque, non bisogna dimenticare che l’Europa League è stata spesso il trampolino di lancio per squadre che sono poi state protagoniste di prim’ordine in Champions (ad esempio per il Liverpool, il Porto e l’Atletico Madrid). Vincere aiuta a vincere e anche il tifo dovrà essere ‘nazionale’. Sfido chiunque adesso a ‘gufare’ contro una delle componenti di questa splendida ‘manita’ che per schiaffeggiare bene l’Europa ha ancora tutte e cinque le dita.