“L’Isis ha mezzi di propaganda dall’efficacia formidabile, i video andrebbero oscurati su internet. Anche se i media non li mostrano si trovano comunque su youtube. Togliendogli la possibilità di comunicare, forse falliranno”. A dirlo è Tahar Ben Jelloun, scrittore e intellettuale franco marocchino di religione islamica. Ilfattoquotidiano.it lo ha incontrato a Roma alla presentazione del suo ultimo libro “E’ questo l’islam che fa paura” scritto sotto forma di dialogo con la figlia, alla quale spiega perché gli attentatori di Charlie Hedbo e l’Isis offendono l’Islam. La distruzione delle statue al museo di Mosul “è una barbarie assoluta, un crimine contro l’umanità nel vero senso della parola: l’umanità degli esseri umani e l’umanità rappresentata della cultura”. I terroristi “si proclamano parte dell’Islam ma non sono dei veri musulmani”. L’occidente teme il mondo islamico, ma “in Tunisia, Marocco e molti paesi arabi di musulmani ci sono state manifestazioni in cui si diceva: attenzione: quelli non siamo noi, non è nel nostro nome”, spiega Ben Jelloun  di Claudia Andreozzi

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