Per ogni abito un’ispirazione, per ogni ispirazione un pensiero. Colpi d’occhio e sguardi incrociati sulle uscite delle ultime collezioni Milano Donna Autunno-Inverno 15-16, lasciandosi condurre dagli outfit più evocativi, curiosi o singolari. Fra disegni e colori, linee o decori, nei dettagli o nella loro interezza. Perché osservandoli, soffermarsi sulla loro stagionalità sembrerebbe quasi inutile: la bellezza resta tale anche nel tempo, e a stupire rimarrà solo quel primo pensiero
Tippie Hedren in una qualsiasi pellicola di stampo Hitchcockiano potrebbe dirsi soddisfatta, osservando come il suo look anni Cinquanta non abbia proprio nulla da invidiare alle passerelle dell’ultimo minuto. Come promosso da Max Mara: nell’eleganza di pied-de-poule e cromie neutre, su maxi cardigan, longuette e mocassini da signorina per bene (astenersi chi non si sente molto giovane dentro). Blugirl sceglie il compromesso. Per chi il mattino perde manciate di minuti indecisa davanti all’armadio fra stili differenti, c’è un solo rimedio: metterli tutti. Così la fantasia naturale e iper femminile si armonizza con un tartan di eleganza soft, lasciando spazio a una stringata maschile per quel tocco di unisex al quale è sempre difficile dire di no.
Come una nuova Alice nel Paese delle Meraviglie un po’ pop e un po’ dark, la fanciulla Emporio Armani punta sul colore. Un rosso fluo con nero profondo che, fra maxi colletti e maniche a sbuffo, provocherebbe invidia anche a Biancaneve. Prevedendo litigi all’ultimo outfit fra trend-setter “favolose”. Bè, che fantasia. Non manca mai alle texture di Fendi, in un profondo accostamento di ruggine e deep purple, con incursioni di nero e caffè. Per andare sul sicuro, il tessuto tapestry esce al caldo (su un piumino degno delle più alte vette) e al fresco (con minigonne da temperatura tropicale). Antipodi collegati con ordine, e molta geometria.
Una squaw anni Settanta non avrebbe alcun dubbio: con un outfit Just Cavalli, tutto andrà per il verso giusto. Quello di decori e ricami zig-zaganti fra lane e camoscio, ammorbidite da frange piumate, con incursioni di orli effetto flash (ma per quello, a proteggere ci saranno gli occhiali). Veste di gala, party danzante, cocktail e grande soirée… però, che noia. Forse con qualche colpo di bomboletta ben assestato la situazione potrebbe animarsi un po’. Lo assicura Moschino con la nuova collezione disegnata da Jeremy Scott che, senza mezzi termini, sposa velluti neri e maxi volants di rigore serale con gli indomabili Eighties, simbolo della maison.
Per Prada sarà il Principe di Galles, stanco del solito grigiore inglese, a scegliere di andare in vacanza di Costa Smeralda. Il risultato? Un tessuto proposto a tutto colore, senza perdere un grammo del suo solito pacatissimo charme. Movimentato però da nuove cromie, proiettate su guanti infiniti (effetto Puffo) e con scarpe tinta baby che promettono di non sbilanciarsi mai in un temuto eccesso di femminilità. Nero assoluto (e un po’ monacale) per Costume National, che sceglie così di sposare tessuti lucenti e un piglio sportivo perfetto con ogni stile, e in ogni momento. Niente di meglio che una felpa zippata sull’abito scivolato, per non prendere troppo sul serio un total black intransigente. Gli opposti si attraggono, e il melting pot è servito.