Pochi giorni fa il suo comune aveva deliberato di costituirsi parte civile contro la cosca Patania e stamattina gli è stata incendiata l’auto. Il tutto a poche ore dall’udienza preliminare contro la moglie e i figli del boss e contro un maresciallo dei carabinieri e un parroco coinvolti nell’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro. L’episodio è avvenuto a Stefanaconi (Vibo Valentia), teatro nei mesi scorsi di una cruenta faida di ‘ndrangheta e dove, per l’ennesima volta, viene intimidito un sindaco calabrese. Si tratta di Salvatore Di Sì che oggi all’alba si è accorto che la sua Seat Ibiza è stata completamente distrutta da un’incendio doloso. “Siamo sotto tiro – commenta a caldo il primo cittadino del comune in provincia di Vibo Valentia -. Purtroppo i territori calabresi si stanno riducendo a questo. Io vado avanti. Se non lo faccio, lei sa meglio di me cosa succede. Non ho paura. Qui siamo 50 anni indietro rispetto ai Comuni del Centro-Nord. È importante costituirsi contro la ‘ndrangheta altrimenti sembra che tutti siamo dei mafiosi, ma non è così. C’è molta gente onesta e corretta” di Lucio Musolino
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