Gli esami questa volta finiscono e danno pure grandi soddisfazioni. D’ora in avanti non varrà più la massima alla Eduardo De Filippo per Toni Servillo che il 28 febbraio 2015 verrà laureato ad honorem in Disciplina delle Arti, Musica e Spettacolo dall’Università di Bologna. L’attore originario di Afragola (Napoli) supera brillantemente l’esame universitario dell’ateneo più antico d’Europa e di sabato mattina alle 11 nell’immensa aula magna di Santa Lucia, dove recentemente si è riunita la folla delle occasioni mondane per la stessa cerimonia ma con protagonisti Giorgio Napolitano (2012) e Aung San Suu Kyi (2013), gli verrà consegnata la prestigiosa pergamena dal rettore uscente Ivano Dionigi.
Oltretutto per l’occasione l’Alma Mater farà un eccezione aprendo alla cittadinanza le porte del prestigioso spazio architettonico durante al cerimonia, con ingresso consentito fino alle 10.45, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per chi non riuscirà a superare la ressa ci sarà una diretta streaming dell’evento su www.magazine.unibo.it.
La laurea ad honorem in Dams Teatro a Servillo, per l’ateneo felsineo si aggiunge nell’elenco dello stesso riconoscimento assegnato a mostri sacri del palcoscenico teatrale come Leo de Berardinis (2001), Eugenio Barba (1998), Luca Ronconi (1999) e Pina Bausch (1999). Sempre per lo stesso indirizzo accademico era stato premiato nell’enorme Aula Magna di Santa Lucia il regista cinematografico Martin Scorsese (2005) e il cantautore Lucio Dalla in piena estate 1999 con una cerimonia che si tenne all’aperto in Piazza San Giovanni in Monte.
Servillo sta preparando in gran segreto la lectio magistralis che dovrebbe durare circa trenta minuti e ripercorrere le idee fondanti del suo mestiere di attore teatrale e cinematografico. La scelta del 28 febbraio 2015 è stata decisa perché in contemporanea con le repliche al teatro Storchi di Modena de La parola canta, il recital di canzoni e poesie napoletane che l’attore napoletano sta portando in giro con il fratello Peppe.
“Toni Servillo – si legge nelle motivazioni dell’Ateneo bolognese – si pone oggi, nei fatti, all’attenzione della scena nazionale e internazionale come autentico Maestro (nell’accezione più piena e alta del termine), ossia portatore di una pedagogia artigianale in quanto imprescindibile punto di riferimento nei percorsi di formazione di molti giovani attori, ma anche drammaturghi e registi, interessati all’esplorazione degli incerti terreni di confine tra teatro e musica, nel segno della vigile cura del ritmo e della melodia”.
Servillo, 56 anni, oltre ad essere fresco vincitore di un Oscar per La Grande Bellezza, ha fondato nel 1986 i Teatri Uniti assieme a Mario Martone, anche se aveva già iniziato a recitare a teatro fin da metà anni settanta: decine le trasposizioni di De Filippo, Goldoni, Molière, Marivaux, ma anche un rapporto proficuo e di crescita con quel Leo de Berardinis, che scelse Bologna come luogo culturale per costruire un nuovo discorso drammaturgico, e che utilizzò Servillo come attore fra l’89 e il ‘91 ne L’impero della ghisa e soprattutto in Ha da passà a nuttata che portò la compagnia di De Berardinis alla ribalta nazionale di Spoleto. Servillo è tornato recentemente a Bologna sia per i suoi spettacoli ma anche per numerose letture di testi classici (Seneca, Platone ed Eschilo) sempre all’interno di rassegne organizzate dall’Università di Bologna.
Come attore cinematografico, infine, non si contano più le interpretazioni e i premi vinti (citiamo i quattro David di Donatello): Il Divo, Le conseguenze dell’amore, o il bistrattato L’uomo in più tutti di Paolo Sorrentino; ma anche La ragazza del lago, Viva la libertà, Una vita tranquilla, Gomorra, È stato il figlio, Bella Addormentata, Noi credevamo. Ancora stretto riserbo per una prossima e possibile interpretazione cinematografica di Servillo che, a quanto pare, tra impegni teatrali e pause di riflessione, non arriverà di certo prima del 2016.