Il viaggio istituzionale in Giappone di Federico Pizzarotti finisce nel mirino del governo. La trasferta effettuata dal sindaco di Parma per conto dell’amministrazione comunale nella prefettura di Kagawa dall’11 al 16 dicembre 2014 è costata al primo cittadino una lettera di richiamo della presidenza del consiglio dei ministri. L’ammonimento, arrivato tramite il dipartimento per gli Affari regionali, autonomie e sport, si legge in una lettera recapitata al Comune di Parma e per conoscenza al ministero degli Esteri e alla presidenza della giunta dell’Emilia Romagna, in cui il capo del dipartimento spiega di essere stato informato il 24 dicembre scorso dal ministero riguardo alla trasferta della delegazione parmigiana nel Paese del Sol Levante.
Insieme al sindaco, alla missione di cinque giorni avevano partecipato l’assessore al Commercio Cristiano Casa e due funzionari comunali, accompagnati da alcuni imprenditori del parmense tra cui un dirigente di Barilla. Obiettivo era quello di instaurare rapporti di collaborazione in campo agroalimentare in vista di un gemellaggio e partecipare al Festival dell’Udon (la pasta che si produce nella zona). Ma il dipartimento Affari regionali ha fatto notare al primo cittadino che prima di una missione internazionale “è necessario – ai sensi della normativa vigente – comunicare la visita medesima, con congruo anticipo, alla presidenza del Consiglio dei ministri, al dicastero, al fine di informare gli uffici diplomatici e alla Regione di appartenenza, precisando la delegazione e lo scopo della stessa”. Cosa che evidentemente non è stata fatta dall’amministrazione Cinque stelle.
In discussione per lo stesso motivo potrebbero essere anche le spese della trasferta, un totale di 10.700 euro comprensivo in questo caso di trasferimento, trasporto merci e allestimento fiera. Nella missiva al Comune di Parma infatti, si sottolinea che, in base alla normativa, sono “escluse dal limite di spesa delle pubbliche amministrazioni per le missioni all’estero solo le attività strettamente connesse agli accordi internazionali”.
La trasferta nipponica del primo cittadino aveva sollevato aspre critiche da parte della minoranza, che aveva denunciato il caso alla Corte dei conti con un esposto in cui si sottolineava proprio come il viaggio in Estremo Oriente non fosse stato approvato da alcun atto ufficiale, come richiederebbe invece la legge. Il capogruppo del Pd Nicola Dall’Olio ha rincarato la dose alla luce del richiamo da Roma, auspicando che a questo punto la Corte dei conti prenda in esame la questione: “La Presidenza non sa, ma provvederemo ad informarla, che la missione all’estero non è stata nemmeno autorizzata dalla giunta comunale – ha spiegato il consigliere – e che i costi di viaggio sono stati coperti, senza alcun atto, usando risorse della cassa economale. Un vero e proprio illecito amministrativo che abbiamo provveduto a segnalare alla Procura della Corte dei Conti”.