Politica

In bus da Varese a Roma coi militanti della Lega: “Casapound? Noi siamo federalisti”

Partenza a notte fonda. Direzione Roma. I militanti leghisti arrivano alla spicciolata. Il pullman aspetta da qualche minuto davanti alla Questura di Varese, uno dei 200 autobus che raggiungeranno la Capitale da tutta Italia. A bordo ci sono anche le telecamere del fattoquotidiano.it. Un paio di tappe in provincia per imbarcare altri simpatizzanti del Carroccio, poi via, a barra dritta verso Sud con l’entusiasmo dei vecchi tempi. Come nel 1999 ai tempi del treno speciale Nerone organizzato per manifestare a Roma (ladrona) per la devolution. Il sentimento dei militanti è quello di una volta, così come le parole d’ordine: “L’unità d’Italia è stata una catastrofe”. Poco importa la svolta nazional-popolare del segretario Matteo Salvini che si è imbarcato anche i fascisti di Casapound, non proprio un movimento federalista. “Il mondo è cambiato e ragionare come allora è sbagliato”, osserva un militante di Alessandro Madron