Mafie

Mafia, parente ripudia Messina Denaro a Leopolda siciliana: “E’ una macchia”

Giuseppe Cimarosa, 32 anni, figlio della cugina del boss parla davanti a mille persone che si alzano e applaudono: "Non ho accettato il programma di protezione perché non si deve accettare la paura delle ripercussioni come alibi"

Dopo interviste sui giornali e testimonianze in tv, Giuseppe Cimarosa, 32 anni, figlio della cugina del boss latitante trapanese Matteo Messina Denaro, si è iscritto a parlare dal palco della Leopolda siciliana del Pd a Palermo, e ha ripudiato il parente mafioso davanti a mille persone che si sono alzate ad applaudire. “Sono un parente di un mafioso che ha deciso di scagliarsi contro i mafiosi”, ha detto in lacrime dal palco. “Mia madre è cugina di primo grado di Matteo Messina Denaro – ha aggiunto – e mio padre è stato arrestato nell’ambito dell’operazione Eden. Vivo a Castelvetrano e sto soffrendo parecchio. Non abbiamo accettato il programma di protezione perché non si deve accettare la paura delle ripercussioni come alibi. Volevo dire solo questo”.

“Bisogna avere il coraggio del cambiamento, come l’ha avuto Giuseppe, che si è dissociato da quella storia”, ha commentato poi dallo stesso palco il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. E il governatore Rosario Crocetta ha affermato: “A Giuseppe dico: hai diritto ai tuoi sogni. Tutti i siciliani hanno diritto ai loro sogni”. Il giovane che ama i cavalli si occupa di “teatro equestre” e di un centro di equitazione ha detto: “Io e mio fratello che ha 25 anni ci siamo ritrovati in una situazione che non abbiamo voluto noi. Però non ci siamo arresi”.

Il padre, Lorenzo Cimarosa, considerato un dichiarante, lo scorso maggio è stato condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi per favoreggiamento e a dicembre ha subito il sequestro di beni per circa 4 milioni di euro. La procura palermitana chiedendone la condanna aveva richiesto al gup che gli venissero concesse le attenuanti generiche, ma non la speciale attenuante prevista per i pentiti che apportino un contributo rilevante alle indagini. “Ho voglia di riscatto – ha continuato Cimarosa, commosso mentre la gente lo applaudiva – Anni fa ho deciso di andare via da Castelvetrano, il mio paese dove sono tornato qualche tempo fa. Essere parente di Matteo Messina Denaro è un problema che non si può risolvere”. “La presenza di Matteo Messina Denaro è ancora molto forte – ha aggiunto – Quando mio padre è stato arrestato, il mio desiderio era quello di andare via. Poi lui mi ha spiazzato, dicendomi delle cose e io ho deciso di restare al suo fianco. Dico ai giovani che proprio le persone come me devono dare un taglio. Chi sa cosa significa il nero e il marcio che c’è in questo fenomeno deve dare un contributo. E questo è il contributo che voglio dare. Lo voglio fare pubblicamente per togliermi questa macchia. La mia salvezza sono i sogni e il mio è lavorare con i cavalli”.