Cinema

Dancing with Maria, così lontano così vicino alla Pina di Wim Wenders

Diretto con pulizia ed empatia dal friulano Ivan Gergolet ha vinto il Premio Civitas Vitae al Festival di Venezia. Consigliato a chi crede nel potere terapeutico della danza e, nel caso, del balletto della macchina da presa: ciak, si balla!

di Federico Pontiggia

Non solo il biopic di una danzatrice senza eguali, ma poesia sulla danza, quella che cura, salva e nobilita l’uomo: luce sulla divina Maria Fux, 90enne, argentina, pioniera della danza terapia.

Nella sua sala prove di Buenos Aires, Maria accoglie tutti, sani e malati (fisici o psichici), uomini e donne, connazionali e stranieri, e li fa volare con spirito umanista, ironico perfezionismo e tensione psicofisica: un’esperienza collettiva, gioiosa e trascendente, quella che regala, mica i soliti quattro salti…

Così lontano così vicino dalla Pina (Bausch) di Wim Wenders, Dancing with Maria, diretto con pulizia ed empatia dal friulano Ivan Gergolet, è stato presentato alla Settimana della Critica dell’ultima Mostra di Venezia, dove ha incassato il Premio Civitas Vitae. Consigliato a chi crede nel potere terapeutico della danza e, nel caso, del balletto della macchina da presa: ciak, si balla!

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