Diretto con pulizia ed empatia dal friulano Ivan Gergolet ha vinto il Premio Civitas Vitae al Festival di Venezia. Consigliato a chi crede nel potere terapeutico della danza e, nel caso, del balletto della macchina da presa: ciak, si balla!
Non solo il biopic di una danzatrice senza eguali, ma poesia sulla danza, quella che cura, salva e nobilita l’uomo: luce sulla divina Maria Fux, 90enne, argentina, pioniera della danza terapia.
Nella sua sala prove di Buenos Aires, Maria accoglie tutti, sani e malati (fisici o psichici), uomini e donne, connazionali e stranieri, e li fa volare con spirito umanista, ironico perfezionismo e tensione psicofisica: un’esperienza collettiva, gioiosa e trascendente, quella che regala, mica i soliti quattro salti…
Così lontano così vicino dalla Pina (Bausch) di Wim Wenders, Dancing with Maria, diretto con pulizia ed empatia dal friulano Ivan Gergolet, è stato presentato alla Settimana della Critica dell’ultima Mostra di Venezia, dove ha incassato il Premio Civitas Vitae. Consigliato a chi crede nel potere terapeutico della danza e, nel caso, del balletto della macchina da presa: ciak, si balla!
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