“Oramai, Expo o non Expo, è sempre la solita solfa: ti tocca lavorare gratis e non hai la possibilità neppure di ottenere delle risposte”. Così i lavoratori fuori dai cancelli del cantiere di Sesto San Giovanni per il prolungamento della M1, “la Rossa” fino a Cinisello Balsamo, alle porte di Milano. Qui tutto è bloccato perché i lavoratori delle imprese impegnate non ottengono il pagamento degli stipendi. Agli operai della cooperativa Acmar di Ravenna, manca la mensilità di gennaio, “Ma lamentiamo – dicono – le decine di mensilità arretrate che abbiamo dalla precedente azienda, sempre impegnata in questo cantiere, fallita e assorbita da questa attuale. Ora siamo punto e a capo. Non è possibile lavorare in queste condizioni”. Il prolungamento della metropolitana è naturalmente un’opera strategica di miglioramento della mobilità extraurbana, in previsione di Expo. “Qui però sembrano mancare i controlli”, dice l’imprenditore di un’azienda in sub-appalto, a sua volta non pagata per una cifra che si aggira sui 400mila euro. “L’avvento dell’Esposizione universale – aggiunge – non ha migliorato nulla e prima o poi il bubbone di questi pagamenti dovuti e mai evasi, scoppierà” di Fabio Abati
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