Cacciatore di replicanti o di badanti? Il 73enne Harrison Ford tornerà nel sequel di Blade Runner, a 33 anni di distanza dall’originale cult di Ridley Scott (1982). A parte la coincidenza temporale con la morte e resurrezione di Cristo, l’operazione nostalgia, o ospizio che dir si voglia, getta ombre inquietanti sulla celeberrima battuta dell’androide Roy Batty (Rutger Hauer): “Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione… e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire”. Così se ne andava l’aitante replicante, e chissà se tra quelle cose inimmaginabili per noi umani rientrasse pure il ritorno di Ford nei panni di Rick Deckard.
Dopo tanti rumors, è cosa fatta: ad annunciarlo la casa di produzione Al-con Entertainment, l’attore nato a Chicago il 13 luglio 1942 riprenderà il ruolo dell’iconico poliziotto che nella Los Angeles distopica del 2019 braccava una gang di fuorilegge scappati sulla Terra. Ciak nell’estate 2016, alla regia non ritroveremo Ridley Scott, che però sarà della partita quale produttore, ma il canadese Denis Villeneuve. La sceneggiatura sarà ambientata parecchi decenni dopo le vicende narrate nel primigenio adattamento del racconto di Philip K. Dick, i Il cacciatore di androidi (1968), e verrà redatta da Hampton Fancher, già co-firmatario dell’originale, insieme a Michael Green (Green Lantern): “È la cosa migliore che ho mai letto”, ha dichiarato Ford.
Blade Runner 2 non è l’unico “ritorno al futuro” dell’attore: quale che sia il suo segreto, Cocoon o Gerovital, ha ripreso il ruolo del mitologico Han Solo nel settimo capitolo della saga di Star Wars Il risveglio della forza (titolo sintomatico), in uscita il 17 dicembre prossimo (a gennaio 2016 in Italia). Speriamo che Harrison sia all’altezza sinaptica dell’impresa, perché come diceva Holden (Morgan Paull) in Blade Runner “i tempi di reazione sono importanti quindi ti prego, fai attenzione, devi rispondere rapidamente”. Il rischio è sensibile, ma più che mai a corto di idee e coraggio Hollywood scommette pesante sulla ripresa di film e serie science fiction anni ’80: dopo Alien, di cui lo stesso Ridley Scott ha diretto il deludente ‘prequel’ Prometheus (il seguito è in pista), è la volta di Mad Max (il nuovo Fury Road arriverà il 14 maggio) e del lynchano Twin Peaks, con il sequel in cantiere per l’anno prossimo. E non rientra nella più pura fantascienza anche il ritorno del 68enne Sylvester Stallone nei guantoni di Rocky Balboa in Creed, ora sul set, e prossimamente in Rambo 5?
il Fatto Quotidiano, 28 Febbraio 2015