Il vicepresidente della Camera e deputato 5 Stelle ha espresso i suoi dubbi sulle dinamiche dell'incidente in cui è morto il pm nelle scorse ore: "Era uno dei magistrati in prima linea per le indagini sui rifiuti e le violazioni ambientali nella Terra dei Fuochi"
“Ho smesso di credere al caso”. Dopo la morte del pm della Procura di Napoli Federico Bisceglia in un incidente stradale, il vicepresidente della Camera e deputato M5S Luigi Di Maio esprime i suoi dubbi. “La magistratura”, ha scritto su Facebook, “farà le sue indagini e spero riveli presto la verità. Ma su queste cose ho smesso di credere al caso. Quando si tratta di Terra dei Fuochi, di rifiuti e di violazioni ambientali, gli interessi in gioco sono internazionali. E chi indaga tocca sempre i fili dell’alta tensione”.
Secondo l’esponente del direttorio 5 Stelle, le dinamiche dell’incidente avvenuto vicino a Castrovillari (Cosenza) non sarebbero abbastanza chiare. “Bisceglia era uno dei magistrati in prima linea per le indagini sui rifiuti e le violazioni ambientali nella Terra dei Fuochi. La sua sua auto si è scontrata contro le barriere laterali in un tratto rettilineo non interessato da lavori di ammodernamento, finendo fuori strada dopo alcuni testacoda. La commistione tra politica, camorra e imprenditoria ha ormai creato uno ‘Stato’ alternativo che vede tra gli introiti più remunerativi proprio la gestione dei rifiuti”. Cordoglio anche dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle: “L’improvvisa morte del pm Federico Bisceglia è una gravissima perdita per tutta la Giustizia italiana. Le sue inchieste non devono essere abbandonate o insabbiate.
In mattinata i funerali di Bisceglia sono stati celebrati a Catanzaro. Nella basilica dell’Immacolata c’era molta gente, tra cui magistrati di Catanzaro e Napoli ed esponenti delle forze dell’ordine. Il sacerdote, don Pasquale Tiriolo, nell’omelia, ha ricordato che “Federico era una persona di grande umanità”.