Il blogger anti-Putin aveva chiesto la sospensione dei domiciliari per 24 ore ma il giudice non l'ha concessa. Assente anche Kasparov: "Non prendo biglietti di sola andata". La modella Anna Duritskaya: "Non mi lasciano andare"
Aleksei Navalny, il blogger anti-Putin detenuto ai domiciliari, non potrà partecipare ai funerali di Boris Nemtsov, il leader dell’opposizione russa ucciso in un agguato il 28 febbraio. La Corte ha rifiutato la sospensione degli arresti per 24 ore, come richiesto dal suo legale. Navalny aveva organizzato insieme a Nemtsov la manifestazione di protesta che avrebbe dovuto tenersi domenica a Mosca e che si è invece trasformata in una marcia di commemorazione dell’oppositore.
Tra gli assenti ai funerali che si svolgeranno il 3 marzo anche Gary Kasparov. L’ex candidato alla presidenza e campione mondiale di scacchi, trasferitosi negli Stati Uniti, ha precisato che non farà ritorno in Russia: “Non acquisto biglietti di sola andata”, ha affermato.
Intanto a Mosca scoppia il caso di Anna Duritskaya, la 23enne modella ucraina in compagnia di Nemtsov la sera dell’omicidio. La ragazza, subito dopo l’agguato, ha raccontato all’emittente privata russa Dozhd di essere stata portata via per essere interrogata dalle autorità russe in un posto che non ha riconosciuto e di cui non è stata informata. Un interrogatorio durato tutta la notte, fino al mattino, e senza l’assistenza di un avvocato o del consolato che aveva chiesto. La polizia, ha poi riferito, ha copiato tutte le informazioni contenute nel suo telefono ed esaminato tutto ciò che aveva con sé.
La compagna di Demtsov, in evidente stato di shock, ha poi spiegato di voler tornare a Kiev, ma che gli inquirenti russi la trattengono perché per lei in questo momento non sarebbe sicuro lasciare Mosca. “Ho detto tutto, non capisco perché non mi lasciano andare“, ha aggiunto. Ora è ospite da amici, con la protezione della polizia che non la lascia uscire e non la farà neanche andare ai funerali del compagno.
La sera dell’omicidio aveva incontrato Nemtsov intorno alle dieci, al Bosco Cafe nei magazzini Gum sulla Piazza rossa, nel cuore della Capitale russa. Non ha saputo spiegare cos’è successo sul ponte Bolshoi Moskvoretsky. “E’ accaduto tutto alle mie spalle…non li ho visti”, ha detto, precisando solo che quando si è girata ha visto solo un’auto di colore chiaro che ripartiva. Poi ha chiesto aiuto all’autista dello spalaneve – il mezzo che fermandosi proprio vicino a dove si trovavano Nemtsov e Duritskaya blocca la visuale nell’unico filmato disponibile – per chiamare la polizia. Gli agenti sono arrivati dopo dieci minuti.