Politica

Primarie Pd Campania, lo sconfitto Cozzolino: “Verifiche su voto a Salerno”

L'europarlamentare sconfitto da De Luca sottolinea la "iperattività" elettorale nella città di cui lo sfidante è stato sindaco fino alla recente decadenza. Intanto il Pd fa i conti con la vittoria del renziano condannato in primo grado per abuso d'ufficio. De Magistris: "Non so se riuscirà a unire tutta la sinistra contro Caldoro"

Lo sconfitto Andrea Cozzolino premette di non essere “uomo dei ricorsi”, ma in una conferenza stampa dopo la vittoria del suo avversario Vincenzo De Luca alle primarie Pd per scegliere il candidato governatore della Campania esprime perplessità nette sulla regolarità del voto. Nel mirino, la sproporzione tra i votanti registrati a Salerno, città di cui De Luca è stato storico sindaco fino alla recente decadenza, e quelli di Napoli, metropoli roccaforte dello stesso Cozzolino. “La geografia del voto ci consegna da una parte una sorta di ‘pigrizia’ del popolo napoletano e un’iperattività di quello salernitano”, ha spiegato il candidato sconfitto, che ha comunque precisato di voler aspettare i risultati ufficiali e verificati dal partito prima di riconoscere la vittoria di De Luca. “Se la stessa iperattività si fosse prodotta a Napoli, avremmo avuto una partecipazione di circa 200.000 elettori. Tanto per dare il senso della proporzione”. 

Per il vincitore Vincenzo De Luca le primarie del centrosinistra in Campania hanno dimostrato il “peso del voto libero”. Ma nel pomeriggio l’Adnkronos ha parlato dell’intenzione di Cozzolino e dell’altro sfidante sconfitto, il socialista Marco Di Lello di chiedere il riconteggio dei voti “a Napoli e Caserta“. Nessuno dei due ha confermato la cosa, né Cozzolino ha mai evocato irregolarità nel capoluogo. Sarebbe un flash di scene già viste per il Partito democratico che solo un mese fa ha dovuto fare i conti con le polemiche per le primarie in Liguria. In quel caso il collegio dei garanti ha annullato il voto in tredici seggi e l’eurodeputato democratico Sergio Cofferati ha lasciato il Pd in segno di protesta.

Intanto il Pd fa i conti con la vittoria del renziano condannato per abuso d’ufficio e che se fosse eletto rischierebbe la decadenza per la legge Severino. La vicepresidente del Senato Valeria Fedeli in onda su La7 ha detto: “Se sai che una legge ti impedisce di assumere una carica pubblica, non candidarti è tua responsabilità, non solo delle regole”. La scelta di De Luca ha fatto discutere in passato e farà discutere ancora. Intanto l’eurodeputata Pina Picierno saluta la notizia su Twitter: “Complimenti a Vincenzo De Luca! Ora al lavoro, tutti insieme, per battere Caldoro!”. Tiepido il sindaco di Napoli Luigi De Magistris: “Non so se De Luca riuscirà a unire tutta la sinistra contro Caldoro. Dipende da quello che diranno e faranno lui e il suo partito”. De Magistris, a margine di una riunione del Consiglio di Indirizzo del teatro San Carlo, ha ribadito che non scenderà direttamente in campo per sostenere candidati di centrosinistra e che non presenterà proprie liste.