Un anno fa il partito gli aveva negato la corsa per la segreteria regionale delle Marche, ora vince le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato presidente. L’ex sindaco di Pesaro e insegnante di matematica Luca Ceriscioli ha ottenuto il 52,53 per cento dei consensi (78mila voti) e ha battuto l’assessore regionale al Bilancio Pietro Marcolini, come lui del Pd, che si è fermato al 46,11% (66mila voti). ”Ha vinto il cambiamento” il primo commento di Ceriscioli, che ha conquistato le province di Pesaro, Ascoli e Fermo, mentre Marcolini ha prevalso nel Maceratese e ad Ancona. Distaccatissima la candidata dell’Idv Ninel Donini, ferma all’1,53%, e a 587 voti. Al voto 43.588 elettori, con un risultato che raddoppia il dato delle aspettative.
Il docente ed ex primo cittadino di Pesaro solo a gennaio 2014 aveva chiesto di correre per la segreteria regionale. Ma il partito gli aveva contestato il fatto di essere già sindaco, sollevando una questione di “incandidabilità”. Una presa di posizione che aveva fatto molto discutere, visto anche la posizione della stesso Matteo Renzi diventato segretario nazionale contemporaneamente al suo ruolo di sindaco di Firenze. A decidere in quel caso era stata la commissione di garanzia.
In una regione che ha solo 1,5 milioni di abitanti, queste primarie segnano “un dato straordinario e unico a livello nazionale” secondo il segretario regionale del Pd Francesco Comi. Anche per il clima di correttezza in cui si sono svolte, senza tensioni ai seggi, affollati già da metà mattinata. Luca Ceriscioli e Pietro Marcolini hanno votato nelle città d’origine, il primo a Pesaro il secondo a Macerata, i rispettivi comitati elettorali mobilitati fino all’ultimo minuto per convincere gli indecisi. Seicentosettantuno i giovani fra i 16 e 18 anni e gli stranieri che erano ammessi al voto con una preregistrazione online.
L’Ufficio tecnico regionale (Utar) si è riunito subito dopo la chiusura delle 309 sezioni, alle 22, e qualche minuto dopo la mezzanotte ha proclamato i risultati ufficiali.
A sostegno dell’ex sindaco e vice segretario regionale Dem Ceriscioli, 49 anni, insegnante di matematica – “domattina come prima cosa vado a fare lezione”, ha detto – si sono mossi il vice presidente nazionale del partito Matteo Ricci, i parlamentari Paolo Petrini e Luciano Agostini, il sindaco di Ancona e una larghissima fetta del Pd pesarese, storicamente l”azionista di maggioranzà dei Ds. La pesarese Alessia Morani ha scelto invece di appoggiare l’assessore regionale Pietro Marcolini, 63 anni, docente universitario, che ha avuto dalla sua anche gli altri parlamentari renziani Mauro Morgoni e Piergiorgio Carrescia. Con Marcolini anche esponenti di Area Dem, e del mondo della cultura e dell’economia, fianco a fianco di civatiani come il vice segretario regionale Gianluca Fioretti. Nelle Marche insomma non si poteva e non si può tirare una riga fra maggioranza e minoranza Pd, fra renziani della prima o della seconda ora.