Dopo la Svizzera e il Liechtenstein, cade anche il segreto bancario con il Principato di Monaco. A Roma l’ambasciatore italiano a Montecarlo, Antonio Morabito, ha firmato con il ministro per gli Affari Esteri e della Cooperazione monegasco, Gilles Tonelli, l’accordo in materia di scambio di informazioni ai fini fiscali. Con l’intesa, basata sul modello Ocse di Tax Information Exchange Agreement (TIEA), lo Stato a cui sono richieste le informazioni non può rifiutarsi di fornire a quello richiedente la collaborazione amministrativa per mancanza di interesse ai propri fini fiscali, né opporre il segreto bancario.
I due Paesi hanno anche firmato un Protocollo in materia di “richieste di gruppo”. L’accordo consentirà di sviluppare la cooperazione amministrativa tra i due Paesi e quindi di rafforzare il contrasto all’evasione fiscale transnazionale. Si potranno presentare richieste relative a comportamenti che fanno presumere l’intenzione dei contribuenti di nascondere al fisco italiano patrimoni o attività detenute irregolarmente nel Principato di Monaco.
L’Accordo sullo scambio di informazioni e il Protocollo si applicano dopo la ratifica da parte dei Parlamenti dei rispettivi Paesi, e potranno riguardare elementi in essere alla data della sottoscrizione dell’Accordo. Con la firma, il Principato viene considerato ai fini della Voluntary Disclosure un Paese ‘non black list’, circostanza che consentirà ai cittadini italiani che detengono in maniera illegale patrimoni a Monaco di accedere alla procedura di regolarizzazione alle condizioni più favorevoli previste dalla legge (pagamento per intero delle imposte dovute e sanzioni ridotte).
Insieme all’Accordo e al Protocollo è stata firmata anche una Dichiarazione congiunta di carattere politico con la quale i due Paesi confermano il reciproco impegno ad applicare lo scambio automatico di informazioni sulla base dello standard globale Ocse, nel rispetto della tempistica concordata a livello internazionale. In sostanza, come nel caso degli accordi con Svizzera e Liechtenstein, gli effetti non partiranno prima del 2017.