Il Mobile World Congress 2015, principale rassegna dei dispositivi mobili che si svolge come ogni anno a Barcellona, non si è aperto sotto i migliori auspici per le aziende che vi prendono parte. I dati appena pubblicati da Strategy Analytics indicano che l’ultimo trimestre 2014 è stato positivo solo per Apple, che si è portata a casa l’89% dei profitti del settore smartphone, lasciando ai concorrenti di Android appena l’11%, un dato che peraltro premia solo alcuni produttori cinesi come Xiaomi e Huawei. Profondo rosso per tutti gli altri, a partire da Samsung, per la quale il 2014 è stato un vero annus horribilis e che si trova per la prima volta a dover rincorrere. Situazione molto simile per Microsoft, i cui smartphone Windows Phone non riescono proprio a decollare, e che sotto la voce profitti vede anche per quest’anno uno zero tondo. Con queste premesse era interessante vedere come i principali produttori di telefonia avrebbero cercato di risalire la china, mentre Apple come al solito si guarda bene dal partecipare a fiere di alcun tipo.
La strategia di Samsung è ancora una volta quella di imitare le mosse del rivale, migliorando la qualità del prodotto e fornendo servizi simili ma allo stesso tempo più competitivi. In pratica un ritorno a quello che il gigante coreano aveva già fatto nel febbraio del 2011 presentando il Galaxy S2, che riuscì a superare sul suo terreno una Apple il cui iPhone 4s con lo schermo da soli 3,5 pollici sembrava rimasta indietro di una generazione. Questa volta la battaglia oltre che sull’hardware si combatte sui servizi: da una parte Samsung ha finalmente integrato sul suo modello di punta Galaxy S6 un sistema di ricarica wireless efficiente e soprattutto una modalità di fast recharge che con soli dieci minuti di alimentazione promette di offrire quattro ore di autonomia.
Dal punto di vista software, invece, la scommessa è Samsung Pay, un sistema di pagamento che come Apple Pay si basa sul riconoscimento delle impronte digitali e sulla tecnologia NFC, ma che grazie ad accordi con Visa e Mastercard ha dalla sua la compatibilità con il 90% dei POS, garantendo finalmente pagamenti veloci e sicuri. La tecnologia Samsung Pay è stata resa possibile dall’acquisizione della startup LoopPay, specializzata nei sistemi di pagamento immediati. Una manovra immediatamente replicata da Google, che ha acquisito l’azienda leader nel settore degli acquisti online Softcard. Google e Samsung hanno dalla loro i numeri, visto che i dispositivi compatibili sono ormai più di un miliardo, mentre Apple può contare su due soli modelli, anche se di appeal senza paragoni.
Poi c’è Microsoft che, dopo aver acquisito gli smartphone Nokia, punta tutto sul rapporto qualità-prezzo e sulla convergenza tra tutti i dispositivi, che sarà attuata completamente con l’uscita di Windows 10. La strategia di Microsoft è quella di spingere il più possibile il proprio sistema e, per farlo, non esita a sfruttare tutte le armi a sua disposizione. Per rilanciare il settore mobile l’azienda fondata da Bill Gates ha messo addirittura quel pacchetto Office che ancora oggi è una delle sue principali fonti di guadagno. Acquistando uno dei nuovi Windows Phone Lumia 640 presentati a Barcellona si avrà infatti a disposizione la suite Office anche su PC. E questo anche con una spesa di soli 140 euro, che comprende un terminale da 5 pollici di buona qualità e che in quest’ordine di prezzo ha veramente pochi concorrenti anche tra i produttori cinesi più rampanti. È da vedere se questo sforzo sarà sufficiente a convincere le persone ad abbondonare la sicurezza di Android e iOS per un sistema come Windows, che a oggi rappresenta ancora una grossa incognita.
di Francesco Pensabene