Nel mirino delle fiamme gialle sono finite 18 persone, ritenute “socialmente pericolose”, con numerosi precedenti di polizia soprattutto per furti in negozi e in abitazioni e per borseggi
Abitavano in un campo nomadi e per il Fisco erano nullatenenti. Nelle loro dichiarazioni dei redditi, nel migliore dei casi, omettevano le ricchezze, in altri non erano mai state nemmeno presentate. Eppure tra conti correnti, automobili di grossa cilindrata, case, terreni e persino un bar nel centro di Bologna, la Guardia di finanza ha sequestrato a diciotto persone, tutte italiane e tutte con molte condanne alle spalle, una ricchezza pari a più di un milione di euro. Il sequestro, disposto dal tribunale, è stato eseguito in base al decreto legislativo 159 del 2011. Si tratta di una norma nata, principalmente, per combattere i capitali mafiosi (ma in questo caso la mafia non c’entra niente). Semplicemente il decreto prevede che soggetti ritenuti socialmente pericolosi, già condannati, siano sottoposti a verifiche sulle loro proprietà. Se queste sono sproporzionate ai loro redditi dichiarati, e dunque si suppone che siano il bottino dei delitti, allora scatta il sequestro.
Così è successo nel caso delle 18 persone di Bologna, che abitavano in diversi campi tra la città e la provincia e che avevano sulla fedina penale oltre a furti e rapine anche borseggi, appropriazioni indebite, truffe. Dopo tutte quelle condanne, le Fiamme gialle di Bologna sono andate proprio a verificare i patrimoni di queste persone e, nonostante molti di loro fossero nullatenenti per il Fisco, avevano a disposizione ognuno ricchezze per decine di migliaia di euro. Per questo il pubblico ministero di Bologna Massimiliano Rossi ha richiesto al Tribunale il sequestro che è scattato nella mattina del 4 marzo. Nelle loro indagini inoltre gli uomini della Guardia di Finanza hanno anche scoperto che una delle 18 persone colpite dal sequestro per anni aveva continuato a percepire la pensione di un suo familiare morto da quattro anni: una truffa costata all’Inps 34mila euro. Le indagini sui patrimoni dei 18 proseguono. In particolare i militari della Finanza stanno facendo accertamenti per verificare se le persone colpite dai sequestri abbiano usufruito di agevolazioni a carico dei comuni di Bologna e di quelli vicini, come l’erogazione gratuita di acqua, energia elettrica, gas.