Il ministro della Giustizia: "Aspettiamo di capire le conseguenze di una sentenza che non è definitiva. Il provvedimento non porterebbe ad un'estradizione, ma ad un'espulsione verso Paesi che sono ipotizzabili"
Se Cesare Battisti sarà espulso, l’Italia chiederà – se possibile – l’estradizione. A dirlo è stato il ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha aggiunto come il ministero abbia “attivato tutti i canali diplomatici: aspettiamo di capire le conseguenze di una sentenza che non è definitiva”, dichiara il Guardasigilli, e di sapere in che Paese sarà espulso ma “se il provvedimento sarà confermato, auspichiamo che consenta di dar luogo a una richiesta di estradizione, che abbiamo già fatto da tempo”. Orlando, a margine della registrazione di Porta a Porta, ha aggiunto che il governo valuterà “la pronuncia definitiva delle autorità brasiliane. Il provvedimento se confermato non porterebbe ad un’estradizione, ma ad un’espulsione verso Paesi che sono ipotizzabili. Noi auspichiamo invece che il provvedimento consenta di dar luogo a una richiesta di estradizione, che abbiamo fatto da tempo: il problema è parlare alla luce di questo provvedimento, perché l’istanza andrebbe rivolta non al Brasile ma ad un altro Paese”.
Battisti, intanto, ha confermato l’intenzione di ricorrere in appello contro la decisione di espulsione presa dalla giudice federale brasiliana Adverci Mendes de Abreu, secondo la quale Battisti “non ha il diritto” di restare nel paese. Raggiunto telefonicamente da Le Monde, l’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo ha annunciato di voler ricorrere contro questo “ennesimo tentativo di destabilizzazione orchestrato contro di lui”.