Scontro incandescente tra Andrea Scanzi e l’ex direttore de La Padania, Aurora Lussana, a Otto e mezzo, su La7. Il tema focale è la Lega e la manifestazione romana con Casapound, movimento elogiato dalla Lussana. Scanzi analizza il cosmo leghista, definendolo un accrocchio bizzarro ed elencandone i fallimenti. E su Salvini osserva: “E’ un furbacchione, fa politica da 22 anni, non ha mai lavorato in vita sua, è uno dei politici più vecchi della Seconda Repubblica. La Lega è estrema destra che non ha niente di nuovo ed è uno dei massimi responsabili del disastro del centrodestra”. Gli animi si scaldano quando lo scrittore Antonio Pennacchi e Scanzi sottolineano che la piazza leghista a Roma era popolata da pochissime persone. Insorge la Lussana, che accusa i suoi interlocutori di essere “indignati di professione” e affetti dal “conformismo dei professionisti dell’antirazzismo”. E spiega: “Un anti-immigrazionista non è un razzista, ma non vuole che i popoli vengano sradicati dalla loro terra e non vuole assoggettarli a logiche neo-colonialiste e turbo-capitaliste”. “Ah, quindi affondiamo gli immigrati per il bene loro“, replica Pennacchi. “I vostri” – controbatte la Lussana – “sono solo strumenti per tentare di abbattere a livello antropologico e disumanizzare un progetto politico“. “Non sono io a doppiare Buonanno quando va in tv” – replica Scanzi – “non ce l’ho io nel mio partito gente come Borghezio o Gentilini o Calderoli. La storia della Lega è una storia di fascisti e di xenofobi. ‘La feccia della società’ sono parole inaccettabili per cui in un Paese normale vai subito dritto in galera“. L’ex direttore de La Padania replica: “Allora denuncia Buonanno. Intanto a Piazzapulita ha preso un botto di applausi“. “Ah, beh, vantiamocene” – afferma Scanzi – “Inseguiamo l’applauso e cavalchiamo il peggio di questo Paese. Sei un genio, Lussana” di Gisella Ruccia