A Firenze dal 6 all’8 marzo una rassegna di film, documentari e corti d’animazione affronta le distorsioni delle filiere agroalimentari e le loro conseguenze ambientali e sociali
Le filiere agroalimentari e la loro influenza sull’ambiente e sui nostri comportamenti quotidiani a tavola e l’analisi delle distorsioni di un sistema economico legato alla nutrizione che crea profitti per pochi e disuguaglianza. È su questi temi che si articola l’indagine attraverso immagini, trame e storie di “Tutti nello stesso piatto – Tour Toscana”, la seconda edizione della rassegna di film, documentari e corti di animazione sul cibo e la sostenibilità alimentare promossa dal circuito dei Gruppi d’Acquisto Solidali fiorentini in collaborazione con il festival internazionale “Tutti nello stesso piatto” di Trento. L’appuntamento è dal 6 all’8 marzo 2015 presso il cinema Odeon di Firenze.
Dodici le opere in calendario, che disegnano un viaggio attraverso il cinema e la cultura di Europa, Asia, Africa e America Latina per descrivere la parabola che unisce le filiere agroalimentari e il consumatore finale. Un percorso nel quale non mancherà l’analisi di problematiche come lo squilibrio alimentare che condanna una parte della popolazione mondiale alla fame e un’altra alle patologie connesse all’eccesso di cibo e il ruolo non sempre limpido recitato sul mercato dalle grandi multinazionali.
Piatto forte del programma è l’anteprima nazionale, il 7 marzo, dell’ultimo lavoro del regista Danis Tanovic, premio Oscar nel 2002 per “No man’s land”. Si tratta di “Tigers”, presentato al Festival di Toronto 2014 e che ispirandosi a una storia vera racconta la vicenda di un giovane che si ritrova a lavorare per un colosso del settore alimentare in Pakistan, scoprendo le scorrettezze compiute dalla multinazionale e decidendo alla fine di ribellarvisi. Una trama drammatica, che è solo una delle variegate storie che domineranno il cartellone di “Tutti nello stesso piatto”. Il 6 marzo apriranno “Lucciole per lanterne”, sulla Patagonia minacciata da un grande progetto idroelettrico, “Toscana mezzadra”, che offrirà un’immagine della durezza della vita sotto padrone del passato, “L’incubo di Darwin”, sugli squilibri ambientali e i loschi traffici attorno al lago africano Vittoria, “Shady Chocolate”, docufilm sull’ipocrita greenwashing da parte dell’industria del cioccolato, e “Up in smoke”, basato sul lavoro dello scienziato britannico Mike Hands alla ricerca di un modello di agricoltura sostenibile.
Si prosegue il 7 marzo con, oltre a “Tigers”, le proiezioni di “GMO-OGM”, che indaga sugli organismi geneticamente modificati e i loro rischi ancora solo in parte conosciuti, e “Resistenza naturale”, in cui il regista Jonathan Nossiter incontra i viticoltori che ribellandosi alla standardizzazione hanno scelto un modello produttivo in grado di costruire un legame genuino con la terra che coltivano. Chiusura l’8 marzo con “La cosecha” (prodotto da Eva Longoria), dedicato al lavoro minorile nei campi e nelle fattorie statunitensi, “Solar mama”, incentrato sui temi della sostenibilità e dell’emancipazione femminile, “Daughters of Niger”, che vede protagoniste la vita di tre donne del delta del fiume africano in grado di affrontare difficoltà quotidiane apparentemente insuperabili, e “In grazia di Dio”, opera che attraverso la storia di quattro donne si sofferma su come la crisi stia recidendo i legami tra le persone e le terre alle quali appartengono.