“Tutti vogliamo il rispetto dell’indipendenza e della sovranità dell’Ucraina. Siamo totalmente impegnati e interessati a che torni la pace in questo pezzo straordinario della nostra Europa”. Il premier Matteo Renzi e il presidente ucraino Petro Poroshenko hanno spiegato, in conferenza stampa a Kiev, i termini dell’incontro.
“Nella conference call di ieri (con Obama e i leader europei, ndr)è stata sottolineata la straordinaria rilevanza nel dossier europeo della questione economica dell’Ucraina che deve tornare a crescere e noi faremo di tutto con le aziende, le imprese e le banche per dare il massimo supporto possibile alla ripresa del paese” dice il presidente del Consiglio italiano che annuncia che, anche con la partecipazione delle imprese italiane ai processi di privatizzazione, sarà convocata “commissione economica mista tra Italia e Ucraina, che da sei anni non si riunisce”.
“Ci saranno tutti gli sforzi del nostro popolo al fianco della leadership saggia di Petro. L’Ucraina – prosegue Renzi che ha incassato i ringraziamenti di Poroshenko – è un Paese molto bello, ricco, che deve tornare a crescere: faremo di tutto con nostre imprese, le nostre banche, per dare il massimo supporto possibile all’economia ucraina”, aggiunge il premier, sottolineando che il governo di Kiev si è impegnato a fare “le riforme necessarie” al Paese.
“Spero che il prossimo incontro bilaterale con l’Ucraina si svolga in Italia: vi accogliamo con grande gioia come voi ci avete accolto nella vostra bellissima città”. Renzi ha sottolineato come italiani e ucraini, a partire dai tanti immigrati in Italia, siano legati da un “sentimento di amicizia particolarmente importante: un valore comune, un desiderio di feeling culturale”. “Finché non tornerà a splendere la pace in Europa, spero il più velocemente possibile, l’attenzione sarà massima. Laddove non c’è pace in Europa, la minaccia non è solo per i popoli coinvolti, ma per tutti. La storia ci insegna che il contagio non fa fatica ad allargarsi”, sottolinea Renzi.
Barack Obama, e i leader europei nella conference call di ieri avevano “ribadito il loro appoggio per una soluzione pacifica del conflitto nell’est dell’Ucraina e per l’attuazione dell’accordo di Minsk”. I leader di Francia, Germania, Italia e Regno Unito hanno chiesto “tutte le parti di cessare tutte le azioni militari, cooperare con l’Osce” e sono pronti “ad agire rapidamente e all’unisono per imporre significativi costi ulteriori se gli accordi di Minsk fossero violati o se i separatisti appoggiati dalla Russia cercheranno di guadagnare nuovi territori”.