Nuove indiscrezioni sull'incidente del pilota a Montmelò. Secondo la stampa spagnola sette giorni di amnesia e nessun ricordo della sua carriera in F1. Salterà l'esordio in Australia, pronto per la Malesia
Un vuoto di memoria di sette giorni. Al risveglio dopo l’incidente di undici giorni fa a Montmelò la memoria del pilota Fernando Alonso sarebbe rimasta ferma al 1995 per una settimana. A scriverlo è il quotidiano spagnolo ‘El Pais‘. “Sono Fernando, corro sui kart e vorrei diventare un pilota di Formula 1“, avrebbe affermato il pilota della McLaren rispondendo alle domande di routine dei medici dell’ospedale di Barcellona che lo hanno avuto in cura. I ricordi dei suoi ultimi vent’anni erano del tutto scomparsi dalla sua mente: buio totale sul debutto del 2001 con Minardi, sui titoli vinti con Renault e sugli anni trascorsi alla Ferrari.
Il quotidiano tedesco Bild ha reso noto in questi giorni inediti particolari sull’incidente al circuito catalano, affermando che “Fernando Alonso subito dopo l’incidente parlava in italiano e credeva di guidare una Ferrari”. Ora dalla Spagna arrivano nuove indiscrezioni che aggiungono dettagli alla ricostruzione di quanto avvenuto dopo il misterioso incidente. Il giornale racconta che dopo una settimana i tasselli della memoria di Alonso erano già tornati in ordine e che, seppur confermata l’assenza alla prima del Mondiale in Australia del 15 marzo, il pilota “ha già lo sguardo proiettato alla seconda tappa del 29 in Malesia”.
La McLaren ha comunicato in una nota che “Alonso non debutterà in Australia solo per precauzione, per evitare la sindrome del secondo impatto“. Un altro colpo alla testa, infatti, potrebbe aggravare le conseguenze. Ipotesi, quest’ultima, che non trova l’accordo del dottor Rafael Blesa neurologo del Hospital di Sant Pau di Barcelona, che la considera “priva di senso” poiché tutti gli esami a cui è stato sottoposto Alonso hanno escluso lesioni di natura cerebrale e quindi “il suo cervello è intatto, esattamente come prima dell’incidente”. Un secondo colpo subito dal pilota, secondo Blesa, non avrebbe alcun collegamento con quanto avvenuto il 22 febbraio.