Le good vibrations del reggae salentino sono pronte ad anticipare la primavera in “Un attimo”. Si chiama così il nuovo singolo che, oggi 5 marzo, i Boomdabash presentano in esclusiva su FQ Magazine. Chi conosce i nuovi eredi dei Sud Sound System sa che sono perennemente in attività, tant’è che l’onda lunga della promozione dell’ album “Superheroes” (2013), della hit “L’importante” e del più recente Winter tour non ha affaticato la band, anzi ha preparato il terreno alla pubblicazione di un nuovo disco atteso per i prossimi mesi.
A far da battistrada al quarto LP in carriera per il quartetto sarà “Un attimo”, un inedito prodotto da Soulmatical e disponibile a partire da oggi in free download. La firma sonora dei Boomdabash è rimasta sempre quella che gli amanti dei ritmi in levare hanno apprezzato durante la carriera della band: un incrocio di influenze che vanno dall’elettronica all’hip hop, dal soul al raggamuffin più tradizionale. Sonorità fresche e spensierate che, però, non rinunciano all’impegno civile e alla denuncia, seguendo un orientamento che la band ha già manifestato in passato. Infatti “Un attimo” raccoglie in sé un progetto ambizioso: Biggie Bash, Blazon, Mr. Ketra e Payà hanno deciso di accompagnare il pezzo con un videoclip interamente girato nella Casa Circondariale Borgo S. Nicola di Lecce, in cui sono stati coinvolti gli attori/detenuti della compagnia teatrale “Io ci Provo”, operante all’interno della struttura.
“Una delle esperienze più belle e toccanti di tutti i dodici anni di carriera della band” – hanno raccontato i Boomdabash – “Il carcere è uno di quei luoghi contro cui il pensiero comune, troppo spesso mosso da pregiudizi e preconcetti, si scaglia con rabbia, quasi fosse il contenitore di tutti i mali del mondo. “Un attimo” vuole distruggere questi pregiudizi, è un inno al perdono e alla ragione. Gli errori sono ostacoli che fanno parte del percorso di vita di ogni uomo, avere la possibilità di potervi porre rimedio è un diritto di tutti”.
Così com’è nello stile del quartetto, il brano è cantato alternando italiano, salentino e patois giamaicano, e si accompagna a scene di vita quotidiana in regime carcerario girate in bianco e nero.
Il video, diretto da Mauro Russo di “Calibro Nove”, ha catalizzato un forte coinvolgimento tra i detenuti: “L’entusiasmo con cui gli ospiti della struttura hanno accolto l’iniziativa è stato grandioso e prova che purtroppo in questi luoghi ci sono persone, uomini come noi, che amano, si emozionano e sanno sorridere alla vita”.