Raccontare il mondo delle auto storiche nella sua totalità è difficile, e lungo. Noi ci proveremo, ma privilegiando “la Fiat 131 di papà, rispetto alla Ferrari 250 Gto“.
Perché esprimere la passione vera di qualcuno non è facile. E magari non è facile neanche capirla all’inizio.
Quando si parla di auto storiche (escludendo commercianti, affaristi, ecc.) c’è una passione vera che unisce uomo e macchina. E come si fa a spiegare che qualcuno è davvero innamorato di un pezzo di lamiera e non c’è niente di perverso? Noi abbiamo deciso di provarci dopo aver conosciuto Bruno, con un video.
Friulano doc, dire che è un appassionato del marchio Abarth è poco. Quando era emigrante in Svizzera ha scoperto le macchine dello Scorpione e da lì è nato un amore. Che l’ha portato a visitare la fabbrica piemontese durante il viaggio di nozze, e iniziare a collezionare tutto quello che riguarda il marchio. Automobili, motori, pezzi di ricambio, documenti, contratti, e gadget di ogni tipo.
Ma dopo tanti anni di passione – e di acquisti – dove mettere tutta questa roba? Semplice, ha costruito un museo Abarth su due piani, vicino alla rimessa dei mezzi che usa per andare nei campi.
Un tempio dell’automobilismo nella quiete delle campagne friulane.