Scende in piazza per la prima volta il popolo del Parmigiano e del Grana padano, per difendere uno dei formaggi più famosi al mondo. E’ la protesta organizzata dalla Coldiretti che a Bologna ha riunito decine di allevatori, casari e stagionatori. Si sono dati appuntamento in piazza XX Settembre, a due passi dalla stazione, con tanto di mucche e di caldaio di rame su fuoco a legna, per lanciare l’allarme sul “falso made in Italy“, e per denunciare la sproporzione tra i prezzi al consumo e quelli riconosciuti al produttore. “Ci sono delle speculazioni, per cui un prodotto come il Parmigiano reggiano, nonostante sia in crisi, viene venduto al consumatore sempre allo stesso prezzo” spiega Marco Allari Olivieri, direttore della Codiretti Emilia Romagna. Sulle difficoltà del settore, denuncia poi Coldiretti, pesano moltissimo le imitazioni, presenti praticamente in ogni continente. Per l’occasione i prodotti sotto accusa sono stati raccolti in una gazebo, denominato “galleria degli orrori. “Ci sono, ad esempio, il parmesao brasiliano o il reggianito argentino. Sono tutte confezioni che richiamano l’italianità, ma sono prodotti all’estero. Questo è un furto di valore e un furto d’identità che porta un gravissimo danno alla nostra produzione. Basti pensare che il fenomeno pesa per oltre 60 miliardi di euro a livello mondiale e soltanto per l’agroalimentare in Emilia Romagna vuol dire 8 miliardi di reddito sottratto, e circa 30 mila posti di lavoro”  di Giulia Zaccariello

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