Editoriale di Marco Travaglio, che analizza la vittoria di Vincenzo De Luca alle primarie Pd in Campania: “Il delitto imperfetto di questa settimana è questo: Vincenzo De Luca vince le primarie e Renzi sta zitto. Lo so, accusare Renzi di non parlare è come accusare Mattarella di schiamazzi, o Gasparri di eccesso di intelligenza. Però è così”. E aggiunge: “E Renzi che fa? Invece di esultare, sta zitto. Nemmeno una parola di congratulazioni. Mica si vergognerà di De Luca? Altrimenti avrebbe dovuto dirglielo prima, quando De Luca da dalemiano divenne renziano; o quando, condannato in I grado per abuso d’ufficio e decaduto da sindaco per la legge Severino, si candidò alle primarie”. Il direttore de Il Fatto Quotidiano spiega: “Renzi sperava di farlo battere da un renziano convertito dell’ultima ora, Gennaro Migliore, che poi s’è ritirato anche perché non lo votavano neanche i parenti stretti; poi sperava che ci pensasse Cozzolino, che alle primarie per il Comune 3 anni fa aveva portato tanti di quei cinesi da farle annullare. Un bel messaggio agli elettori democratici: “Chi volete: Barabba o Barabba?”. Naturalmente ha vinto De Luca: per scalfire il suo sistema di potere non basterebbe tutta la Cina, e nemmeno tutta l’Asia. Ora il giglio magico renziano fa sapere che a Matteo “basta vincere”, non importa con chi. De Luca dice che la legge Severino è ingiusta: i parlamentari per decadere devono avere una condanna definitiva e sopra i 2 anni: per cacciare gli amministratori locali invece basta una condanna in I grado, anche a 1 anno”