Lo ha riferito all’Associated Press il portavoce della National Oil Corporation (Noc), la compagnia petrolifera nazionale della Libia, aggiungendo di aver visto fumo nero alzarsi dall’area. Giovedì, in seguito agli attacchi degli jihadisti, la compagnia petrolifera nazionale libica aveva dichiarato lo stato di "forza maggiore" in 11 campi petroliferi del paese
Otto guardie sono rimaste uccise nell’assalto di un gruppo di miliziani al campo petrolifero di Al Ghani, 750 chilometri a sud-est di Tripoli. Lo ha riferito all’Associated Press il portavoce della National Oil Corporation (Noc), la compagnia petrolifera nazionale della Libia, aggiungendo di aver visto fumo nero alzarsi dall’area. L’attacco sarebbe opera di un gruppo armato “sconosciuto”, che avrebbe distrutto alcune strutture dell’installazione petrolifera.
Secondo Sky News Arabia, le guardie sarebbero poi riuscite a riprendere il controllo del giacimento. Ancora non è chiaro quale gruppo militante ha sferrato l’attacco contro il sito, che si trova nei pressi della città di Zillah, nella Libia centro-settentrionale. Tuttavia, nelle ultime settimane analoghi attacchi sono stati rivendicati dallo Stato islamico.
Giovedì, in seguito agli attacchi degli jihadisti, la compagnia petrolifera nazionale libica aveva dichiarato lo stato di “forza maggiore” in 11 campi petroliferi del paese. La misura è una tutela legale per far fronte all’eventuale mancato rispetto di contratti in seguito alle azioni dei militanti dello Stato islamico. La National Oil Corporation inoltre ha minacciato di “chiudere tutti i campi e i porti” qualora la situazione della sicurezza non migliorasse.