Ieri pomeriggio, su indicazione del papà di Striscia, l'ufficio stampa della trasmissione ci ha inviato un paio di pagine scannerizzate tratte dal libro Striscia la tv, scritto da Antonio Ricci e pubblicato da Einaudi nel 1998: l'obiettivo? Segnalare una similitudine tra quel caso lontano e quello più recente che ha riguardato il cooking show di Sky
Tutto è bene quel che finisce bene. Almeno per Sky, che saluta la quarta edizione di MasterChef Italia con il record d’ascolto di sempre: la finalissima vinta da Stefano (come anticipato da Striscia la Notizia) è stata infatti vista da 1.473.000 spettatori, per uno share del 4,87% (e un picco del 6,3%). Un risultato più che soddisfacente per la puntata più discussa di sempre, con molti telespettatori che già sapevano come sarebbe andata a finire, dopo il contestatissimo spoiler del tg satirico di Canale5. E c’è già chi parla di effetto Striscia sui dati d’ascolto, con le polemiche che avrebbero favorito i risultati del cooking show trasmesso da SkyUno.
Ilfattoquotidiano.it, dopo gli articoli sullo share di Striscia, ha ricevuto via mail un paio di pagine scannerizzate tratte dal libro Striscia la tv, scritto da Antonio Ricci e pubblicato da Einaudi nel 1998. A inviarle, su indicazione di Antonio Ricci, l’ufficio stampa del tg satirico. Nel breve brano si cita il caso del Maresciallo Rocca, fiction di successo con Gigi Proietti. Secondo Ricci parte degli ascolti stratosferici della serie era merito di Striscia e della denuncia che aveva fatto su alcuni casi di pubblicità occulta presenti nella fiction. Per la serie “bene o male, purché se ne parli”, dunque. Antonio Ricci evidentemente ha voluto segnalare una similitudine tra quel caso lontano e quello di MasterChef Italia.
Ma nel brano in questione, c’è anche un altro passaggio interessante: nel 1998, Ricci scriveva che in realtà Striscia non ce l’aveva con Proietti e il suo maresciallo televisivo (in onda su RaiDue), ma con Pippo Baudo e il suo Numero Uno (in onda su RaiUno). Attaccare il Maresciallo Rocca, dunque, per aumentarne l’appeal televisivo, fare crescere gli ascolti e penalizzare il Pippone nazionale. Ricostruzione machiavellica e diabolica, quella di Antonio Ricci, che però è confermata dai dati di allora: la fiction con Proietti aveva esordito con 8 milioni di spettatori, toccando addirittura i 15 milioni nell’episodio finale. Merito davvero di Striscia? In parte sì, secondo Ricci. Ma vai a capire dove finisce la realtà e dove inizia l’ego del papà di Striscia la Notizia…
Tornando ai tempi nostri, forse Ricci ha voluto farci capire che anche in questo caso il vero obiettivo non era MasterChef Italia? Chissà. Quello che è certo è che, a ben vedere, i dati di ascolto della finalissima del programma di SkyUno sono in linea con la crescita dell’intera quarta edizione rispetto a quelle precedenti. La media di quest’anno si attesta attorno al milione e 550mila spettatori, rispetto al milione e 60mila dello scorso anno, e anche il confronto tra le due ultime finali del cooking show mostra una crescita quasi impercettibile rispetto al 2014 (poche migliaia di telespettatori in più).
E allora l’effetto Striscia c’è stato o no? Stando ai freddi dati sembrerebbe di no. E in parte era prevedibile, visto che il pubblico di Sky è particolare e molto diverso da quello di Striscia e della tv generalista. Sono due pubblici distinti e distanti, che forse non subiscono con così tanta facilità influenze e condizionamenti. E allora vai a capire il perché dell’attacco quasi kamikaze di Striscia contro MasterChef, anche considerando che gli ascolti del tg satirico non ne hanno guadagnato quasi per nulla. Quello che è sicuro è che il teorema Maresciallo Rocca stavolta sembra non reggere, a riprova del fatto che negli ultimi venti anni la televisione italiana è cambiata moltissimo. Forse più di quanto lo stesso Ricci sia disposto ad ammettere.