Politica

Parlamento, i redditi: Grasso supera Boldrini. Padoan ministro più ricco

I dati sono disponibili sul sito Parlamento.it. I componenti più 'poveri' del governo Renzi sono Maria Elena Boschi e Marianna Madia. Il premier nel 2013 aveva dichiarato 145.272 euro, ma l'anno successivo scende a 98.961 euro di imponibile. Ciampi al primo posto tra i senatori a vita

 Reddito imponibile di 98.961 euro per Matteo Renzi e 115.338 euro per Laura Boldrini. Il presidente del Senato Pietro Grasso, invece, stacca ampiamente entrambi con 316.018 euro, mentre Beppe Grillo dichiara 147.531 euro. Sono i redditi dei parlamentari e – come nel caso del fondatore del Movimento 5 Stelle – dei responsabili dei partiti che siedono in Parlamento per l’anno 2014, riferiti a quanto dichiarato l’anno precedente.

I dati sono disponibili online su Parlamento.it e da lunedì 9 marzo saranno consultabili quelli dei membri del governo Renzi (e anche di quelli del precedente governo Letta). Un obbligo di legge che il premier aveva assolto on line sul sito del governo, con la pubblicazione dei dati di Unico 2014.

Manca quest’anno, per la prima volta, il reddito di Silvio Berlusconi, in quanto decaduto da senatore. L’anno scorso il leader di Forza Italia aveva dichiarato, per l’anno 2012, un reddito imponibile pari a circa 4,5 milioni, comunque molto più basso rispetto agli oltre 35 milioni risalenti ai redditi del 2011.

Boldrini e Grasso hanno attestato di non aver avuto variazioni rispetto alla precedente dichiarazione, anche se il presidente del Senato dichiara oltre il doppio rispetto al suo omologo alla Camera. Il premier dichiara per l’anno fiscale 2013 98.961 euro di imponibile, un calo rispetto ai 145.272 euro dichiarati nell’Unico 2013 (anno fiscale 2012). Renzi, che dichiara di ricoprire a titolo gratuito la carica di segretario del Pd, è proprietario della casa di famiglia di Pontassieve ma non dell’automobile, una Wolksvagen Sharan del 2009, intestata alla moglie. A questo proposito, il premier rende pubblici i dati praticamente di tutta la famiglia e proprio Agnese Landini, a differenza del marito, ha visto nell’ultimo anno un incremento del reddito imponibile passato da 8.162 euro ai 10.971 euro di Unico 2014.

Padoan è il ministro più ricco – Il titolare del Tesoro, Pier Carlo Padoan, secondo i redditi consultabili del 2013, è il ministro più ricco della squadra di Matteo Renzi con un retribuzione annua di 216mila euro, ai quali vanno aggiunti poco più di 53mila euro dichiarati. Sulle stesse cifre, viaggia anche il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, con un reddito pari a 278.588 euro. All’estremità opposta, invece i ministri Maria Elena Boschi e Marianna Madia, che hanno dichiarato, rispettivamente, 94.488 euro e 94.471.

Capigruppo Camera: primo Mazziotti (Scelta Civica) – E’ Andrea Mazziotti, presidente dei deputati di Scelta civica, il più ricco tra i capigruppo alla Camera. Nel 2013 ha dichiarato un reddito di 985mila euro, contro i 78mila e spicci dei più ‘poveri’ tra i presidenti di gruppo: Fabiana Dadone del M5S, Arturo Scotto di Sel e Lorenzo Dellai (Per l’Italia).
Nella classifica dei redditi, dopo Mazziotti ci sono il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta con un imponibile di 216mila euro, davanti al presidente del gruppo Misto Pino Pisicchio con un reddito dichiarato nel 2013 di 124mila euro. Seguono il capogruppo leghista Massimiliano Fedriga con 100mila euro, Nunzia De Girolamo, presidente di Area popolare (Ncd-Udc) e Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, con 98mila euro. Infine, il capogruppo del Pd Roberto Speranza, con un reddito di 88mila euro.

Capigruppo Senato: in testa Karl Zeller (Svp-Per le Autonomie) – Anche quest’anno Karl Zeller si conferma il più ricco dei capigruppo al Senato. Secondo la dichiarazione dei redditi presentata nel 2014 e relativa all’imponibile dell’anno precedente il capogruppo di Palazzo Madama più ‘ricco’ risulta dunque il presidente dei senatori di Svp-Per le Autonomie con 454. 382 euro, rispetto ai 383.826 euro percepiti nel 2012, seguito da Andrea Cioffi del Movimento cinque stelle con 181. 047 euro e da Luigi Zanda del Pd con 137. 649 euro.

Immediatamente sotto il podio si collocano Paolo Romani, presidente dei senatori di Forza Italia con 126.401 euro; Renato Schifani di Area Popolare (Udc-Ncd), che ha preso il posto di Maurizio Sacconi, con 114. 532 euro; Loredana De Petris alla guida del gruppo Misto con 121.486 euro; Mario Ferrara del gruppo Gal con 99.290 euro. Fanalino di coda il capogruppo della Lega Nord, Gian Marco Centinaio che guadagna 89. 932. Lucio Romano (Per l’Italia) con 71.992 euro, Loredana De Petris (Misto-Sel) con 25.174 euro, Gianluca Susta (Sc) con 21.038 euro.

Reddito di Beppe Grillo – Un reddito complessivo di 147.531 euro nel 2013, che, al netto delle imposte, fanno 90.923 euro l’anno, poco più di 7.500 euro al mese. La dichiarazione dei redditi di Beppe Grillo è la stessa resa nota nel novembre scorso, quanto il leader 5 Stelle fu costretto ad inserire i suoi dati nel portale del Parlamento italiano per una norma inserita nella legge sul finanziamento ai partiti ha che cambiato, di fatto, le carte in tavola. Oltre al reddito dichiarato, sul 740 di Beppe Grillo spiccano alcune proprietà puntualmente riportate sul documento. Prima tra tutte, la villa di Marina di Bibbona, la stessa che Grillo due estati fa affittò per ben 14mila euro la settimana. Villa Corallina, questo il nome della proprietà, è provvista anche di posto auto e terreno pertinenziale. Vi sono poi un appartamento a Rimini con box, un box a Valtournenche (in Valle d’Aosta) e un appartamento a Megéve, in Francia, dotato di due posti auto. Grillo possiede anche un appartamento a Lugano, con posto auto e cantina.

Quanto ai beni mobili, il leader M5S dichiara una Mercedes classe A del 2002 e un Suzuki Burgman del 2001. Sul fronte di partecipazioni a società, il leader M5S possiede 10 azioni della Banca Popolare Etica; una quota, corrispondente al 98%, della Bellavista società di Genova -di cui Grillo risulta anche amministratore- e un’altra quota, altrettanto cospicua (99%), della Gestimar S.r.l, società a responsabilità limitata sempre di casa a Genova.

Eletti M5s – L’anno scorso tra i parlamentari 5 Stelle erano decine le dichiarazioni ‘in bianco’, e includevano anche i volti più noti del Movimento (tra gli altri, Roberto Fico e Luigi Di Maio). Ai tempi, la dichiarazione dei redditi erano relative al 2012, quando ancora non erano stati eletti. Oggi, al netto dei tagli che hanno deciso sui loro stipendi, i 5 Stelle vedono comunque aumentare sensibilmente le entrate. Come previsto dalla legge, dichiarazioni di parlamentari, tesorieri e dirigenti di partito, emerge infatti che, ad esempio per i membri del direttorio voluto da Grillo e Casaleggio, i redditi per l’anno 2013 si aggirano attorno agli 80 mila euro. Carla Ruocco e Carlo Sibilia i più abbienti, rispettivamente con un reddito lordo di 82.823 euro e 83.120. Sibilia, oltre all’indennità da deputato, percepisce 1.645 euro di ‘reddito da fabbricato’.

Segue Di Maio, che dichiara un imponibile di 82.379, e la partecipazione del 50% -pari a 50.100 euro- alla società di famiglia Ardima, dalla quale tuttavia il vicepresidente della Camera non percepisce alcun reddito. Per Alessandro Di Battista e Roberto Fico, invece, imponibili a 78.230 euro e 78.229. In media, i membri del direttorio percepiscono entrate mensili di 4.400 euro.

Senatori a vita: Ciampi il più ricco –  Fra i senatori a vita le cui dichiarazioni dei redditi 2014 sono disponibili sul sito di palazzo Madama, risulta Carlo Azeglio Ciampi quello che ha l’imponibile più elevato: 669.815 euro. L’ex premier Mario Monti si ferma a 207.325 e lascia indietro Elena Cattaneo con 98.436 euro. Discorso a parte per Renzo Piano e Carlo Rubbia.
La dichiarazione Irpef dell’architetto attesta un imponibile di 99.288 euro, ma è disponibile anche quella presso il fisco francese del 2013, articolata in modo diverso e con importi ben superiori. Il fisico premio Nobel, invece, scrive che 253.525 è il suo totale imponibile in franchi svizzeri (la cifra non si discosta in modo significativo dal controvalore in euro). Non c’è la dichiarazione del Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, divenuto solo da poche settimane senatore di diritto e a vita.