Cultura

Biennale democrazia: a Torino per parlare di diritti, innovazione tecnologica. E di musica

Tema di questa quarta edizione della rassegna presieduta da Gustavo Zagrebelsky, in programma a Torino dal 25 al 29 marzo, sono i “passaggi”, intesi come momento di transito: a discutere di 'Democrazia e diritti negati' ci saranno Saskia Sassen e Colin Crouch. Claudio Magris illustrerà 'L'Europa della cultura' e poi spazio allo sport con il giovane calciatore senegalese Mustapha War, che racconterà la sua esperienza. Chiude la kermesse il chitarrista tuareg Bombino

di Andrea Giambartolomei

Da Hong Kong in Italia per raccontare la “sua” rivoluzione degli ombrelli. Ci sarà pure il costituzionalista Benny Tai Yiu-Ting, promotore del movimento “Occupy Central” nei giorni della “Umbrella revolution”, alla Biennale Democrazia a Torino tra il 25 e il 29 marzo prossimo. È uno degli ospiti internazionali della rassegna presieduta da Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte costituzionale: “Faremo cultura politica nel senso di Bobbio, non di cultura che si mischia ai partiti”, ha affermato durante la presentazione del programma lunedì mattina.

Passaggi”. Tema di questa quarta edizione sono i “passaggi”, intesi come momento di transito e cambiamento. Ad affrontare questa riflessione arriveranno la sociologa della Columbia University Saskia Sassen, che a lungo ha studiato i fenomeni della globalizzazione, e Colin Crouch, sociologo dell’Università di Warwick autore del concetto di “postdemocrazia”. I due discuteranno insieme a Donatella Della Porta di “Democrazia e diritti negati”. Sui “passaggi” vissuti dalla Repubblica italiana negli ultimi mesi si interrogheranno la costituzionalista Lorenza Carlassare e il politologo Gianfranco Pasquino. Tra gli altri grandi ospiti italiani interverranno il filologo Luciano Canfora, che illustrerà una sua riflessione sul concetto “panta rei”, e Claudio Magris, che aprirà la Biennale con la sua lectio magistralis “L’Europa della cultura”. In totale sono 128 i protagonisti dei 102 eventi tra dibattiti, incontri e spettacoli, tutti gratuiti. Duecento studenti provenienti da fuori Torino avranno la possibilità di partecipare alla Biennale grazie al campus gestito dall’associazione giovanile Acmos, mentre 75 classi del triennio delle scuole superiori torinesi sono coinvolte dallo scorso novembre in cinque percorsi formativi che culmineranno alla fine di marzo.

Non solo politica. Alla Biennale Democrazia si parlerà pure di innovazione tecnologica e di diritti. La rete, i social network e i big data sono al centro di alcuni incontri con esperti come Luciano Floridi, docente in Inghilterra dove dirige l’Oxford Internet Institute, e come Philippe Aigrain, fondatore di “La quadrature du Net” (associazione per la difesa dei diritti dello spazio digitale), che dialogherà con Stefano Rodotà e Juan Carlos De Martin, co-direttore del Centro Nexa su internet e società al Politecnico di Torino.

Spazio anche alla musica e allo sport. Maksim Cristan e Daria Spada, inventori del “Concertino dal balconcino”, porteranno il loro punklirico nel cortile del rettorato dell’ateneo torinese, mentre il giovane calciatore senegalese Mustapha War, arrivato alla categoria Berretti del Torino FC dopo aver disputato il torneo per squadre straniere “Balon Mondial”, racconterà la sua esperienza al pubblico. Per l’occasione l’associazione che ogni estate propone questa competizione ha organizzato uno “Street Mundial”, partite da tre contro tre aperte a tutti. A chiudere la Biennale sarà invece il chitarrista tuareg Bombino, nuova stella della world music, autore di un album di grande successo nel 2013, “Nomad”.

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