Fortaleza. Da anni l’avanzata è inarrestabile. Una guerra di proselitismo nella quale le chiese di culto evangelico brasiliane raccolgono successi incredibili dal punto di vista del numero di fedeli, delle donazioni e anche spuntando l’elezione di politici di area. E come in ogni guerra che si rispetti, un esercito è fondamentale. Concetto che non deve essere sfuggito ai pastori della Chiesa Universale del Regno di Dio di Fortaleza, nel Cearà, che hanno istituto i ‘Gladiatori dell’Altare’. Uniforme, inquadramento para-militare, giuramento e via pronti alla lotta: “Per formare una nuova generazione di pastori”.
I ‘Gladiatori’ sono attivi sin da dicembre dello scorso anno, e la loro istituzione è passata sotto traccia fino a quando un video postato su Fb lo scorso 15 febbraio, divenuto virale con oltre un milione e mezzo di accessi in pochi giorni, li ha consacrati davanti al grande pubblico, dando vita a una serie di proteste sopratutto sui social. Nel filmato più famoso, del quale molte copie circolano in rete, i giovani con atteggiamento militaresco fanno il loro ingresso in una chiesa piena di fedeli, gridando parole d’ordine e concetti religiosi. Schierati davanti al palco ripetono un giuramento dettato dal pastore “Grazie al Signore oggi siamo qua pronti per la battaglia e decisi a servirti. Siamo gladiatori del tuo altare. Tutti i giorni affrontriamo l’inferno confidando nella tua protezione”.
Da quando il video ha iniziato a circolare, molte sono state le prese di posizione forti, tra le quali quelle del deputato federale Jean Wyllys del Psol che si è detto “sotto choc” alla scoperta della “milizia formata dal fondamentalismo religioso cristiano che in Brasile sta minacciando le libertà individuali, la diversità sessuale e le manifestazioni culturali laiche. Quando – si chiede – inizieranno a compiere esecuzioni di infedeli e laici e butteranno giù dalle torri omosessuali come fa il fondamentalismo islamico in medio oriente? Non è certo perchè c’è la parola cristiano che debba ritenersi questo un fondamentalismo meno preicoloso di quello islamico”.
L’eco di polemiche scatenata ha spinto la chiesa a fornire la propria versione con una nota pubblicata sul proprio sito (con tanto di webtv, ndr) nella quale si specificano forme e obiettivi del programma collegato alla Forza giovane universale: “Un progetto di volontariato che conta su milioni di giovani in tutti il Brasile e che sviluppa attività culturali, sociali e sportive per favorire un riscatto e dare una speranza a senzatetto, tossicodipendenti e persone in difficoltà, obbedendo a quello che Gesù disse “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo a tutte le creature”. Ogni critica è dunque rinviata al mittente “cercare una motivazione violenta e condannabile in giovani che marciano in uniforme e cantano in coro in una chiesa è tanto assurdo quanto accusare di orientamento fascista istituzioni come ‘L’esercito della Salvezza’ e il ‘Movimento Escoteiro’, organizzazioni cristiane che come noi usano analogie militari in forma positiva e pacifica. Formeremo una nuova generazione di partori agguerriti, determinati e che faranno tremare l’inferno”.
Quanto questi concetti abbiano seguito, è evidente da tempo in tutto il Brasile. Fare zapping sui canali in chiaro della tv brasiliana significa passare da un pastore all’altro, tra culti collettivi che raccolgono migliaia di persone osannanti, tra racconti di guarigioni miracolose e liturgie a base di acqua e sale per liberarsi di maledizioni e malattie e funzioni di pastori che con l’imposizione delle mani e la preghiera liberano in pochi secondi persone dalla dipendenza di droga. L’eloquio ipnotico, la suggestione e le parole sempre forti raccolgono grande successo, soprattutto tra le fasce deboli e povere della popolazione più facilmente condizionabili. I numeri sono impressionanti e molti settori dela società sono sensibili all’avanzata, soprattutto a danno della religione cattolica. Ma non solo. Anche i culti tradizionali sincretici afro-brasiliani sono colpiti dalle invettive e dal proselitismo evangelico. Inquietante è sapere che anche molti trafficanti di droga di diverse favelas di Rio de Janeiro hanno ripudiato il sincretismo di Umbanda e Candoblè per diventare evangelici.