L'uomo dell'accordo con il Pd per le amministrative è il numero due di Forza Italia in Sicilia. Cresciuto con il ministro dell'Interno, è poi diventato un fedelissimo dell'ex senatore in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Così la citta dei Templi diventa la nuova capitale del Patto del Nazareno
Cresciuto con Angelino Alfano, ha abbandonato il ministro dell’Interno per passare con Marcello Dell’Utri. Ecco chi è Riccardo Gallo, il numero due di Forza Italia in Sicilia, da oggi alleato di ferro del Pd ad Agrigento. Eletto da Alfano al consiglio provinciale agrigentino, nel febbraio 2013 è Dell’Utri a piazzarlo nelle liste elettorali per la Camera. Poi dopo l’arresto dell’ex senatore, ecco che Gallo diventa luogotenente di Gianfranco Micciché e vice di Vincenzo Gibiino, coordinatore regionale di Forza Italia. L’abbandono alla corrente degli alfaniani, Gallo lo formalizza nel 2012, quando sponsorizza la candidatura a sindaco di Marzo Zambuto, promuovendo una serie di cartelloni che recitavano: “Alfano è il nemico della città“. E adesso che Zambuto, ex golden boy di Cuffaro, è diventato presidente regionale del Pd, ecco che Gallo ha inventato la lista Patto per il Territorio, paravento del partito di Silvio Berlusconi per partecipare alle primarie democratiche del 22 marzo.
“Non sono primarie ma è un carnevale in ritardo” attacca l’avvocato Giuseppe Arnone, ex consigliere comunale del Pd. “Ad Agrigento – continua – queste primarie hanno un’utilità: dimostrare che quando si aggregano rottami del centro destra, quale è Marco Zambuto, elettoralmente, non si ottiene nulla. Epifanio Bellini, candidato di Zambuto e dell’intero Pd agrigentino, arriverà terzo su quattro candidati”. Accreditato come candidato vincente delle primarie agrigentine è invece Silvio Alessi, l’uomo di Gallo e di Forza Italia, ex presidente dell’Akragas, la squadra di calcio della città dei Templi. Nonostante il segretario regionale dei democratici Fausto Raciti si affretti a smentire accordi formali con Forza Italia (“Il nostro simbolo sarà vicino soltanto a liste civiche”) nella città di Pirandello è chiaro a tutti che il candidato del Pd sarà alla fine l’uomo indicato da Gallo e da Forza Italia. “Quando non riescono a tesserare gli ex di centrodestra, si alleano con gli uomini di Berlusconi” dice Sergio Lima della segretaria regionale di Sinistra Ecologia e Libertà. Il fatto che la città dei Templi sia diventata la nuova capitale del Patto del Nazareno, apre infatti spazi enormi per provare a lanciare un polo a sinistra del Pd: soprattutto dopo che nelle scorse settimane in 500 tra cuperliani e civatiani avevano lasciato il partito.
E mentre l’alleanza con Forza Italia ha trascinato per l’ennesima volta tra le polemiche il Pd, sullo sfondo delle amministrative agrigentine compare l’ombra del rigassificatore, che dovrebbe vedere la luce nella vicina Porto Empedocle: un affare da oltre 50 milioni di euro, capace di spaccare la cittadinanza, che avrà il suo peso in campagna elettorale. Favorevoli al rigassificatore ci sono sia Gallo che il suo candidato Alessi. Ma soprattutto Calogero Firetto, ex sindaco di Porto Empedocle, rieletto nel 2011 con il 93,3 per cento dei voti, quand’era sostenuto da una coalizione che andava dal Pd fino a Futuro e Libertà e al Movimento per l’Autonomia. Adesso Firetto ha scelto di correre da solo, sostenuto soltanto dall’Udc: in molti, però, lo “vedono” già al ballottaggio contro Alessi.