Politica

Livorno, lite sul porto. La Regione diffida il sindaco Nogarin: “Basta, perde tempo”

Il presidente Rossi allo scontro con il primo cittadino M5s: Firenze ha deciso di fatto di "commissariare" il Comune per arrivare all'ok definitivo del piano regolatore dello scalo (quello vigente è del 1953)

Dopo le polemiche arriva lo “strappo“: tra il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (Pd) e il sindaco di Livorno Filippo Nogarin (M5s) è ormai scontro frontale. La Regione ha deciso di fatto di “commissariare” il Comune per accelerare il percorso che dovrebbe portare all’approvazione definitiva del nuovo piano regolatore del porto: un passo estremamente importante per il rilancio di Livorno, visto che l’attuale piano risale al 1953. Dopo vari rinvii nel pomeriggio di oggi, 9 marzo, si sarebbe dovuto siglare a Firenze “l’accordo di pianificazione“, un ulteriore passo in avanti in vista dell’approvazione della variante anticipatrice al piano strutturale, a sua volta step necessario per portare il nuovo piano regolatore del porto in consiglio regionale per il via libera finale. Nogarin però non si è presentato (a Firenze erano invece presenti Autorità portuale e Provincia) e Rossi è andato su tutte le furie.

La Regione ha perciò avviato il percorso formale per la diffida, decidendo inoltre di far scattare i “poteri sostitutivi”: di fatto una sorta di “commissariamento” per “sfilare” al Comune la pratica e accelerare i tempi. “La giunta regionale – afferma la Regione – vista l’importanza di questa scelta per il futuro del porto e della città, ritiene che non si debba perdere tempo con ulteriori rinvii”. L’obiettivo del governatore è infatti quello di arrivare all’approvazione definitiva del piano entro metà marzo, ossia in occasione dell’ultimo consiglio disponibile prima del “periodo bianco” elettorale (a inizio maggio sono in programma le elezioni regionali e Rossi cerca il bis).

Il Movimento 5 stelle non ha però mai nascosto di nutrire parecchie perplessità su alcuni aspetti cardine del piano. I grillini, pur sottolineandone l’importanza per lo sviluppo della città, hanno avviato negli ultimi mesi un processo di approfondimento delle varie questioni (“non possiamo dire sì a scatola chiusa” è stato spesso dichiarato): da qui i rallentamenti. Cosa risponde il Comune alle parole di Rossi? I grillini ricordano che “il cronoprogramma di avvicinamento al consiglio comunale per l’approvazione del Piano regolatore portuale sia stato concordato, a suo tempo, con la Regione” e che esso prevedeva la conclusione dell’iter “entro il 15 marzo“. La giunta sostiene di aver rispettato “da parte sua tutte le tappe di tale iter” e di aver proposto la convocazione del prossimo consiglio comunale per il 13 e il 14 marzo “in modo tale di consentire alla Regione il rispetto dei termini”. Nogarin precisa inoltre di aver provato “da giorni” a contattare Rossi (“anche attraverso il capo di gabinetto Ledo Gori“) senza però riuscirci: “Da parte del sindaco – conclude la nota del Comune – c’è sempre stata e c’è tutt’ora la massima disponibilità a perfezionare l’iter amministrativo nei tempi stabiliti”. Il braccio di ferro con Rossi va avanti.