“L’inizio di Masterchef è stato molto faticoso, a livello personale. All’inizio pensai: ‘E’ una stronzata, mi sembrano tutti matti’. La trasmissione è cambiata quando siamo entrati in cucina. Ma è normale, perché poi io faccio il cuoco, non faccio il conduttore televisivo. Quando ti adegui, la tv ti ingloba e diventi uno di loro. Io, mio malgrado, sono diventato uno di loro”. Dopo la proclamazione del vincitore della quarta serie di Masterchef Italia, il giudice Carlo Cracco, a Roma per la presentazione del suo libro ‘Dire, fare, brasare’, traccia un bilancio della sua esperienza all’interno del programma. Un’edizione segnata dalle polemiche: l’ultimo attacco allo show è stato lanciato da un altro grande chef, Gianfranco Vissani, che ha affermato che la cucina sia “fatica, la tv solo spettacolo”. Accuse rispedite direttamente al mittente dallo stesso Cracco: “Il nostro problema principale è che siamo un po’ provinciali – spiega lo chef – e soprattutto i colleghi hanno la memoria corta, perché anche Marchesi (Gualtiero, ndr) ha detto la stessa cosa, ma lui, ancora prima di Vissani, era in televisione, solo che non ha funzionato. Il problema è avere memoria su quello che è stato fatto, poi che Masterchef sia criticabile – specifica – ci mancherebbe”. Lo chef smentisce poi le voci di un suo abbandono del cooking game dopo l’annuncio dell’arrivo di un altro giudice, Antonino Cannavacciuolo. “Che faccio mollo? – è la replica -. Mai” di Chiara Carbone