Ei Towers ha risposto all’Antitrust, che la scorsa settimana aveva dato alla controllata di Mediaset cinque giorni di tempo per integrare le informazioni trasmesse al Garante della concorrenza in occasione della comunicazione preventiva dell’operazione, in quanto “gravemente incomplete e non idonee a consentire una compiuta valutazione” dell’offerta di acquisto su Rai Way.
All’authority presieduta da Giovanni Pitruzzella dovrebbero essere arrivati, assieme ai dati sul mercato delle torri, anche quelli relativi agli effetti della concentrazione sui mercati a valle della trasmissione radiotelevisiva e della pubblicità, impattati dal matrimonio tra i due network. Ma ad Ei Towers dovrebbero essere stati chiesti chiarimenti anche sul futuro delle frequenze Rai (in pancia a Rai Way a differenza di quelle Mediaset, ancora custodite dal gruppo del Biscione) e sul nodo del conseguimento di almeno il 66,7% del capitale della società pubblica delle torri, obiettivo a cui l’offerta è condizionata nonostante la Rai non possa cedere il 51% di Rai Way, ma a cui la controllata di Mediaset potrebbe rinunciare.
L’Antitrust si ritaglierà qualche giorno per leggere le risposte e valutarle insieme alla documentazione già presentata. Ma in tempi stretti, già tra giovedì e venerdì, dovrebbe comunicare l’avvio di un’istruttoria, qualora ritenesse la concentrazione che riduce un duopolio a un monopolio in grado di mettere a rischio la concorrenza. Il precedente dell’acquisizione di Dmt da parte di Elettronica Industriale (gruppo Mediaset) da cui è nata Ei Towers, non lascia molti dubbi al riguardo. Tanto più che in questo caso le aree di potenziale monopolio sono più di una, appunto, quella delle reti di trasmissione e quella dei contenuti.
Già nel caso Dmt, del resto, l’Antitrust aveva autorizzato la concentrazione subordinandola all’adozione di “incisive misure” pro-concorrenziali e in particolare “a vincoli stringenti in grado di garantire” a tutti gli operatori di settore “l’accesso alle infrastrutture della nuova società a condizioni eque, trasparenti e non discriminatorie” così da salvaguardare “efficacemente” la concorrenza anche “nei mercati a valle”, sia dei servizi di diffusione televisiva che di raccolta pubblicitaria.
Intanto, complice la mancanza di richieste altrettanto chiare da parte di chi è preposto alla vigilanza sui mercati, la Consob, la Borsa continua a scommettere che l’integrazione in qualche modo si farà, come dimostrano i nuovi massimi registrati lunedì sia dai titoli Ei Towers (+1,61% a 49,92 euro) e che di Rai Way (+0,39% a 4,14 euro, contro i 3,7 euro della vigilia dell’Opa).