“Non c’è più il concetto di Lega che invade la Sicilia, ma sarà il Sud che si avvicinerà alle politiche del Nord e di Salvini”: parola di Antonio Mazzeo, giovane geometra originario di Maletto, piccolo borgo alle pendici dell’Etna, dove il Carroccio alle elezioni europee aveva raccolto il 32,6% diventando un vero e proprio caso nazionale, tanto da portare il segretario federale Matteo Salvini. Sarà lui, Mazzeo, insieme a una decina di altri candidati, a concorrere per le prossime amministrative in Sicilia, primo vero banco di prova per la nuova Lega Nord che ha messo da parte Umberto Bossi e Francesco Belsito e si è affidata ai siciliani. Per coordinare il neo movimento politico nell’isola, Salvini ha scelto il quasi settantenne catanese Angelo Attaguile. Ex esponente della Dc, eletto alla Camera nel 2013 con il Pdl nella circoscrizione Campania come espressione del Movimento per le Autonomie dell’ex governatore siciliano Raffaele Lombardo, attualmente segretario del movimento e responsabile delle liste. “La nostra non è una sfida elettorale ma politica – spiega Attaguile – andremo in ogni comune presentando il nostro programma per confrontarci politicamente con chi ha governato fino a questo momento e far capire alle persone gli errori che hanno commesso i precedenti amministratori”.

Attaguile non si scompone neppure sulla parentela “scomoda” acquisita del candidato Mazzeo. La zia è sposata con Mario Montagno Bozzone, coinvolto in inchieste sulla mafia dei monti Nebrodi, mentre il fratello Francesco Montagno Bozzone è considerato dagli inquirenti “esponente di vertice dell’organizzazione criminale” vicina ai Carcagnusi. Mazzeo ha puntualizzato a ilfattoquotidiano.it che “i parenti non si possono scegliere”. “Se un parente acquisito ha sbagliato – ribadisce Attaguile – non è giusto che debba pagare una persona che non c’entra niente. Non conosco la situazione dello zio di Mazzeo, ma Antonio non c’entra, è un giovane che vuole dare un futuro al proprio territorio”.

Le prime città in cui c’è già l’ufficialità dei candidati del Carroccio sono tutte nella provincia di Catania: Lorenzo Seminario a San Giovanni La Punta, Gaetano Petralia a Pedara e appunto Antonio Mazzeo a Bronte. “Oggi a livello nazionale ci contrapponiamo all’Ncd di Alfano, quindi quale migliore occasione di Bronte dove possiamo incarnare il verbo di Salvini”, spiega Mazzeo. La contrapposizione tra il movimento leghista e quello del ministro è uno dei punti chiave della prossima campagna elettorale, sottolineata proprio da Attaguile: “Saremo presenti in 15 Comuni – anticipa – e andremo a contrastare politicamente la linea di Alfano e del suo partito ad Augusta, patria degli sbarchi, Agrigento, città natale del ministro, e Bronte, amministrata da Giuseppe Firrarello”.

Ad Agrigento – dove Pd e Forza Italia correranno insieme con tanto di primarie e polemiche – nonostante manchi ancora l’ufficialità il nome dovrebbe essere quello del veneto Marco Marcolin, già sindaco di Cornuda in provincia di Treviso e unico non siciliano della lista. L’impresa più ardua e allo stesso tempo più affascinante per la compagine di Attaguile sarà espugnare Bronte. La città del pistacchio è considerata la roccaforte personale dell’ex senatore azzurro Pino Firrarello, suocero del sottosegretario all’agricoltura Ncd Giuseppe Castiglione, sindaco dal 2005. Dalle pendici dell’Etna all’area industriale della Sicilia Sud Orientale, altro test dei salviniani del sud sarà Gela, attualmente amministrata da Angelo Fasulo, vicino alla corrente del governatore Rosario Crocetta (che a Gela è stato a lungo sindaco). “Mostreremo a tutti gli sbagli del governo regionale e l’attuale situazione disastrosa, in cui manca una prospettiva economica”.

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