La Procura aveva ottenuto il giudizio immediato per 17 dipendenti dell’Asl di Vibo Valentia accusati di assenteismo. Ma il processo è stato rinviato, dopo la prima udienza, di quasi un anno. Non solo: a quel punto inizierà anche il conto alla rovescia per la prescrizione, poco più di due anni per completare il giudizio di primo grado. La decisione è stata presa dal giudice monocratico: il dibattimento è stato rimandato al 26 gennaio 2016. Ma il rinvio non è colpa del giudice: è la conseguenza della situazione del palazzo di giustizia vibonese, alle prese ormai da lungo tempo con criticità per quanto concerne sia la magistratura giudicante che quella requirente, senza tralasciare il personale investigativo.
I 17 dipendenti dell’Azienda sanitaria calabrese sono accusati di truffa. L’inchiesta è stata condotta dai carabinieri su fatti del 2012. Si tratta di dipendenti in servizio alla struttura sanitaria di Pizzo Calabro: dirigenti sanitari, assistenti amministrativi e infermieri. L’inchiesta era partita dopo molte segnalazioni di cittadini: i militari dell’Arma effettuarono video e appostamenti durante i quali gli imputati si allontanavano dal luogo di lavoro per motivi che non avevano niente a che vedere con i loro compiti. Gli utenti così restavano senza risposte con la struttura sanitaria (che ospita anche il Sert) che rimaneva in alcuni casi “semideserta”. Secondo l’accusa i dipendenti che si assentavano affidavano il proprio badge ai colleghi in modo da “strisciarli” e registrare la presenza (falsa).
Insomma alla fine la Procura è riuscita a mettere insieme prove sufficienti per chiedere e ottenere il giudizio immediato, saltando quindi l’udienza preliminare. Ma il giudice ha dovuto rinviare al 2016.