Il gigante californiano pensa di aggiungere l'apertura delle portiere alle funzioni gestibili tramite Watch. Apple sempre più vicina al mondo dell'auto, che potrebbe presto affrontare con una "iCar" elettrica. "Non prendo alla leggera niente di quello che fa Apple", ha detto Sergio Marchionne. Che insieme agli altri manager dell'auto teme l'enorme disponibilità finanziaria di Cupertino
Gli smartphone hanno già eliminato dalle nostre tasche la macchina fotografica, la calcolatrice, le cartine stradali e l’agenda. E presto l’Apple Watch potrebbe rimpiazzare anche il portafoglio e un altro oggetto di uso comune: la chiave della macchina. Lo sostiene Tim Cook, numero uno della Apple, in un’intervista al Telegraph: fra le varie funzioni del nuovo orologio da polso potrebbe esserci anche quella di telecomando apriporta e di avviamento del motore. Cook non è entrato nei particolari, ma è chiaro che più cose sapranno fare l’Apple Watch e i concorrenti, più senso avrà questo tipo di dispositivo “wearable” che finora ha visto una tiepida accoglienza del pubblico. Già al Consumer Electronic Show di Las Vegas, a inizio anno, la BMW aveva presentato l’applicazione iRemote che permette di controllare a distanza lo stato di carica e altri parametri dei modelli i3 e i8 tramite lo smartwatch Samsung Gear S.
Che Apple abbia intenzione di mettere un piede nell’industria dell’auto, ormai è chiaro. Lo sta già facendo nel settore che più le è congeniale, l’elettronica, con CarPlay: le funzionalità dell’iPhone vengono trasportate sul sistema di infotainment dell’auto, così che il guidatore possa usare le sue app tramite le familiari icone del suo telefonino (naturalmente è pronta l’alternativa “made in Google”, Android Auto). Tim Cook ha annunciato che CarPlay debutterà su una quarantina di modelli nel corso dell’anno. Ma le incursioni di Apple nel mondo dell’automotive andranno molto oltre l’elettronica, se sarà confermata la consistenza del progetto Titan: Cupertino ha già reclutato diversi “car guys” e, secondo indiscrezioni, starebbe progettando un’auto elettrica con la mela sul cofano, la cui fabbricazione sarà esternalizzata ad aziende del settore.
I big dell’auto non sottovalutano la Apple, che ha una capitalizzazione di 750 miliardi di dollari, ossia “un valore raggiunto da Daimler, Volkswagen, Renault, Peugeot, Fiat Chrysler, Ford e General Motors messe insieme”, dice l’Ansa, e 178 miliardi in cassa. “Non sottovalutiamo nessun concorrente”, ha detto Ian Robertson, membro del board del gruppo BMW, a Bloomberg, in occasione del Salone di Ginevra. “Le barriere d’ingresso a questo mondo sono più basse che in passato, ma l’industria dell’auto è ancora molto complessa”. Sergio Marchionne, numero uno di FCA, durante l’incontro con la stampa italiana al Salone ha detto di non prendere alla leggera niente di quello che fa Apple perché è “un’azienda che ha una credibilità elevata e delle capacità finanziarie molto maggiori di quelle di qualunque costruttore d’auto. L’arrivo di industrie come Apple e come Tesla sono positive perché spostano su nuovi piani la competizione. Quello che non sottovaluterei è la capacità dell’industria automobilistica di rispondere a una provocazione simile: i costruttori auto hanno le competenze tecniche per mettersi alla pari. Certo, la capacità di marketing e di posizionamento di Apple è straordinaria, abbiamo molto da imparare”.