Nazareno o non Nazareno, la riforma del Senato, promessa da Berlusconi a Renzi, passa, anche con i voti contrari dello stesso Berlusconi. Un po’ di  sindaci e di rappresentanti delle  Regioni confluiranno nel nuovo Senato: in larga maggioranza sono tutti fedelissimi del partito di Renzi. Per quanto riguarda la Camera l’Italicum, grazie al premio di maggioranza previsto, assicurerà al prossimo governo una maggioranza parlamentare schiacciante.

Per questo le prossime elezioni segneranno la definitiva presa del potere da parte di Renzi, che potrà, verosimilmente, acquisire il controllo totale di Camera e Senato. Ci prepariamo così ad una nuova costituzione ed una nuova forma di governo: la Renzicrazia. Ossia ad un sistema politico in cui – neutralizzato il M5S, “rottamato” il proprio partito (oramai affetto da “bersanismo”, da chi dice sempre no ma poi vota sempre ) e lacerato il centrodestra (nonostante i pur lodevoli tentativi di Salvini) – non resteranno che una serie di minoranze sempre più frammentate ed una larga maggioranza “trasversale” dominata da un solo uomo.

Al momento, a Renzi manca solo la definitiva approvazione dell’Italicum per poter completare il piano. Per questa ragione la legge elettorale, oggi, è davvero l’ultima linea di difesa possibile. Una linea che Renzi non potrà cercare di aggirare, ma che dovrà tentare di sfondare con un attacco frontale. Qui si darà l’ultima battaglia. E si vedrà se, in questo Paese, c’è ancora qualcuno che ha il coraggio di lottare per la democrazia.

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