Comprereste un’auto progettata per il mercato indiano, allo stesso prezzo di una pensata per quello europeo? Ossia quasi 18.000 euro? Se la risposta è si, forse siete una delle 12.890 persone che, in tutta Europa, nel 2014 hanno comprato una Ford EcoSport. Se fosse una Aston Martin, una Ferrari o una Lamborghini entrereste di diritto in un club esclusivo, ma purtroppo non è così, perché il crossover compatto in questione è un’auto destinata a fare volumi, o almeno dovrebbe. Nello stesso periodo, Renault ha piazzato 164.800 Captur, Peugeot 135.541 2008, Dacia 127.772 Duster e Opel 127.437 Mokka. Vuol dire che per ogni EcoSport uscita da un autosalone, almeno dieci delle migliori concorrenti hanno fatto altrettanto. I numeri sono impietosi, ancora peggiori delle previsioni di Ford, che pensava di arrivare a circa 36.000 auto nel 2014. Che cosa non ha funzionato? Probabilmente la cosa più importante, cioè l’automobile.

Ford Ecosport in Cina

Pensata come modello globale, è stata presentata la prima volta al Salone di New Delhi nel gennaio 2012 e poi mostrata al Salone di Ginevra del 2013 nella sua versione europea (contemporaneamente veniva lanciata in Cina, nella foto sopra). Arrivata effettivamente sul mercato solo un anno dopo, è stata pure l’auto ufficiale degli Internazionali di Tennis di Roma. Evidentemente non ha funzionato nemmeno l’accostamento con uno sport di classe, ma forse il problema più grande della EcoSport è stata sin da subito quella ruota di scorta piazzata sul portellone, che peraltro è incernierato lateralmente, rendendo spesso impossibile aprirlo dopo aver parcheggiato; una scelta a cui ormai hanno rinunciato anche buona parte dei fuoristrada specialistici. Magari in India o in Brasile, ad atteggiarsi a off-road si fa un figurone, ma in Europa è difficile giustificare 24 cm di lunghezza in più dati da un oggetto appeso in fondo all’auto. Senza quest’appendice la Suv Ford potrebbe vantare dimensioni compatte (4 metri spaccati), abbinate a un discreto spazio interno, mentre le avversarie sono tutte più lunghe di almeno una spanna.

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Ma non è tutto, perché il luogo di nascita della EcoSport – lo stabilimento Ford India di Chennai, dove vengono assemblati anche gli esemplari per l’Europa – ha influito drasticamente anche sulle rifiniture, sugli equipaggiamenti e sulle caratteristiche di guida. Meno male che Ford non ha lesinato sulla sicurezza, visto che le tre stelle della versione testata da LatinNCAP sono diventate quattro nel protocollo EuroNCAP e senza nemmeno bisogno di particolari modifiche strutturali. Segno che il progetto è “sano”: le cinque stelle non sono arrivate sostanzialmente per mancanza di equipaggiamenti e per la forma della carrozzeria, poco favorevole ai pedoni investiti. Dentro la EcoSport, invece, si è al sicuro, come dimostra il 93% di protezione per gli adulti e il 77% per i bambini.

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Insomma, se l’auto vi piace compratela tranquillamente, ma aspettate giugno, quando arriverà la versione aggiornata appena presentata al Salone di Ginevra, senza ruota di scorta esterna e con il portellone incernierato in alto. Troverete un abitacolo più rifinito, silenzioso ed elegante, la leva del freno a mano al posto giusto e gadget come il navigatore, la retrocamera e il Winter Pack (parabrezza con sbrinatore rapido, retrovisori e sedili riscaldati). Anche la dinamica di guida è stata rivista, con le modifiche a molle, ammortizzatori, boccole, colonna di sterzo e barra di torsione posteriore, mentre l’assetto è più basso di 1 cm e il controllo di stabilità più solerte. Perfino il 1.5 TDCi ha guadagnato 5 CV, per un totale di 95. Basterà per riconquistare gli automobilisti europei?

Ford-EcoSport-1

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