“Salvo imprevisti sono ancora nella Lega Nord. Responsabile della spaccatura è chi crea i presupposti per la spaccatura, non certo io. Cosa vorrei dire a Salvini? Cerchiamo di non spaccare il partito e troviamo una soluzione. Se prevale da parte di entrambi il buonsenso, una soluzione ragionevole la troviamo”. Sono le parole pronunciate da Flavio Tosi a Otto e mezzo, su La7, prima della sua espulsione comunicata con una nota dal segretario del Carroccio, Matteo Salvini. “Non ho mandato lettere a Salvini, né sono riuscito a sentirlo oggi perché era a Bruxelles” – spiega il sindaco ‘ribelle’ di Verona – “ma ci sono stati tentativi per rimediare. C’e’ qualcuno che fa da pontiere“. Tosi ribadisce che il principale motivo del disaccordo è lo stravolgimento delle regole dettate dai vertici, pretendendo di avere l’ultima parola sulla compilazione delle liste regionali. E annuncia: “Se la Lega mi chiede di lasciare la mia fondazione “Ricostruiamo il Paese” e in Veneto c’è un commissario imposto da Milano che decide sulle liste, non potrei far altro dimettermi da segretario della Liga Veneta. Da uomo libero potrei anche candidarmi alla Regionali venete. Salvini ha l’autorità per trovare una soluzione, togliendo paletti irricevibili e vincoli umilianti. Se si toglie il commissariamento” – continua – “e si accetta la fondazione, sulle liste un rimedio si trova. Se mi candido come presidente del Veneto, spero di valere qualcosa di più del 10 per cento, ma potrei valere anche il 2. In questa situazione, se vince la Moretti, la colpa è di chi ha creato tensione, cambiando le regole interne alla Lega“. Poi conclude: “Spero, anche per un fatto affettivo, di rimanere dentro il partito, voglio bene alla Lega e ai leghisti. Dopo 25 anni di militanza da parte mia, è quasi una famiglia per me”
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