Quando si tratta di sproloquiare in maniera generica contro lo sperpero di soldi pubblici e di trovare un pretesto per gridare allo scandalo, Salvini non si tira mai indietro. “Come Lega presenteremo a Camera e Senato interrogazioni su quanto è costata questa tragicommedia, queste indagini sul nulla” ha chiosato ai microfoni di Radio Padania il Segretario del Carroccio, riferendosi all’assoluzione definitiva di Berlusconi per il processo Ruby. Ma forse questa volta Matteo, il leader di lotta in attesa di governo, ci ha aperto gli occhi.
Siamo stati noi a peccare di poca fede quando abbiamo dubitato non tanto della parentela quanto dell’affetto quasi paterno che lega zio Mubarak alla sua nipotina Ruby la ribelle. Sembra quasi di vederseli davanti: il vecchio Hosni in costume da bagno che insegna a fare castelli di sabbia alla bimba sulla spiaggia di Sharm el-Sheikh. Pare addirittura, alla faccia dei maligni, che il soprannome Rubacuori nasca dalla predilezione del vecchio presidente per la sua adorata Karima. Come deve aver sofferto Ruby, inchiodata qui in Italia da assurde vicende giudiziarie, a non poter correre in Egitto per stare vicino a zio Bubu, travolto dalla Primavera Araba e ritiratosi nella sua residenza di Sharm el-Sheikh, la stessa dove insieme avevano trascorso tante estati felici.
E il Bunga bunga? Se prima di fare insinuazioni ci fossimo documentati meglio, avremmo scoperto che viene volgarmente chiamata così una particolare declinazione dello yoga, molto praticata in Egitto. Il Bunga Yoga rientra nell’arto dell’Astanga Yoga e, come il Karma Yoga, si fonda sul servizio disinteressato: il praticante si dedica ad agire senza aspettarsi il frutto delle proprie azioni, ovvero agisce per il bene comune, per migliorare l’ambiente intorno a sé e per aiutare il prossimo senza fini egoistici. Appare chiaro, alla luce di questo, per quale ragione Silvio Berlusconi, la cui estrema dedizione al bene del Paese tutti conosciamo, abbia deciso di spendere intere serate nel Self Improvement Training, ma soprattutto si spiega finalmente l’urgenza del rilascio immediato dalla questura della mental coach di colui cui sono affidate le sorti del Paese.
Svelato il mistero: Karima El Mahroug altri non è che la guida spirituale che conduce le sessioni di Bunga Yoga a Palazzo Grazioli. La ragazza ha appreso le tecniche di questa disciplina mistica dal guru che ha affiancato il presidente Mubarak durante tutta la sua carriera politica, in altre parole colui che ha permesso a zio Bubu di governare per trent’anni consecutivi l’Egitto. Quale garanzia migliore per il Cavaliere che ambisce all’eternità politica?
Del resto, sembra che dalla notte del 27 Maggio 2010 anche il capo di gabinetto del questore Pietro Ostuni segua un corso di Bunga Yoga.
L’ultimo arcano che resta da svelare è quello delle Olgettine. Un po’ come le carmelitane scalze, le olgettine sui tacchi appartengono ad un ordine religioso d’ispirazione orientale: vivono in ritiro in via Olgettina a Milano (da cui prende il nome l’ordine), mangiano solo insalata verde e praticano numerose ore al giorno il Bunga Yoga, nella variante avanzata che è quella sui tacchi.
Ringraziamo nuovamente Salvini per averci aperto gli occhi.