L'editorialista del "Giornale": "Dentro Forza Italia sperano che così il loro leader dedichi più tempo a Forza Italia in modo da rimettere insieme i cocci. Ma è come il salamino: a furia di tagliare se ne sono andati Casini, Fini, Alfano, Meloni e ora forse Fitto. A Silvio è rimasto solo il culetto"
Vittorio Feltri, questa adunata dei fan di Silvio a Palazzo Grazioli che cosa le sembra: rinascita o funerale politico?
Né l’una né l’altro. Mi pare del tutto normale che un imputato assolto definitivamente festeggi l’evento.
Lui sì. Ma gli altri?
Gli altri, pure. I tanti miracolati da Silvio hanno un’occasione per dimostrare una gratitudine che in Forza Italia è spesso mancata. Capisco che in tanti osservino questo fatto come se avesse dei significati reconditi, ma io sinceramente non ce li trovo, anche perché non c’è niente di fresco in Forza Italia. Negli ultimi tempi abbiamo assistito a uno sfarinamento del partito fino a ridurlo al lumicino. Quindi, c’è poco da festeggiare.
Ci sarà almeno da sperare.
Ma sì, che Berlusconi, assolto dall’obbligo di assistere i vecchietti a Cesano Boscone, possa dedicare più tempo al partito in maniera da rimettere insieme i cocci. Sa, io tiro sempre fuori la metafora del salamino.
Sarebbe?
La prima fetta l’ha tagliata Casini, la seconda l’ha tagliata Fini, la terza fetta l’ha tagliata Alfano, una fettina l’ha tagliata la Meloni, un’altra fettina è sul punto di tagliarla anche Fitto… è ovvio che a Silvio è rimasto solo il culetto.
Difficile vincere le elezioni con un culetto…
I voti per avere un risultato brillante nel centrodestra ci sarebbero, ma non vedo chi sia in grado di raccoglierli.
Ma non è che tutte queste fette sono state tagliate perché Berlusconi non ha mai permesso l’emergere di un delfino?
Certo, c’è anche questo. Se il partito si è spezzettato così, le prime responsabilità sono del capo: qui non c’è Cassazione che tenga. Però è anche vero che i leader non si trovano: emergono da sé. Non è che Matteo Renzi sia stato trovato da Bersani. Si è imposto, è diventato segretario e poi premier.
Dobbiamo dedurne che in Forza Italia non c’è mai stato uno con la forza di Renzi.
Alfano ci ha anche provato, ma si ricorda cosa disse Silvio il giorno della nomina a segretario del partito? “È un bravo ragazzo, ma gli manca il quid”. Però, intendiamoci: non è che sia colpa di Berlusconi, se non c’è uno in grado di menare il torrone.
Salvini ce l’ha, il quid?
Direi di sì. Anche lui non è mica stato nominato da Bossi. Si è imposto da solo e ha rivitalizzato una Lega che era con un piede nella fossa.
E quindi Berlusconi deve fare un bel Patto di via Bellerio?
Non direi. Da segretario della Lega a capo del centrodestra di strada ce n’è da fare. Quanti sono gli elettori del Sud disposti a votare un centrodestra con le idee di Salvini?
Mi pare che il problema della leadership sia più aperto che mai.
Certamente. Nel centrodestra c’è Berlusconi, che a settembre compirà 79 anni. Mi pare che abbia già dato abbastanza, ma un signore in grado di sostituirlo e di fare il lavoro necessario per ricostruirlo io non lo conosco.
Dobbiamo concludere che l’unico vero erede di Berlusconi sia Matteo Renzi?
Al momento Renzi è riuscito a portare una ventata di pseudo aria fresca e non ha praticamente rivali. Ma gli eredi devono avere il tuo Dna. E contrariamente a quel che si dice, io sono convinto che Renzi non abbia nulla in comune con Berlusconi, se non la voglia di comandare e di imporre la sua volontà. Per il resto i due hanno una visione completamente diversa del mondo e della vita. Ammesso che Berlusconi ne abbia ancora una.
Da Il Fatto Quotidiano del 12 marzo 2015